Domenica alle 15:00 a Marassi il Napoli proverà a continuare il suo splendido cammino compiuto finora in campionato. Gli azzurri affronteranno la Sampdoria, un avversario molto ostico. Per conoscere meglio il clima in casa doriana, la redazione di IamNaples.it ha intervistato in esclusiva il collega dell’emittente genovese Telecity Marco Benvenuto.
Complimenti alla Sampdoria che senza la penalizzazione sarebbe, da sola, terza in classifica; domenica sarà una sfida tra “grandi”?
“Assolutamente si. La classifica lo dice. La Sampdoria si sta avvicinando alle parti alte ma nel prosieguo del campionato potrebbe allontanarsi, anche perché l’obiettivo stagionale è una salvezza tranquilla. Il Napoli, a differenza, mi da la sensazione di volerci stare ora e per sempre.”
Il vicepresidente Garrone ha dichiarato che il Napoli vincerà lo scudetto e gli scongiuri serviranno a poco:
“Se lo ha detto è perché lo pensa. Non dice cose tanto per dire. Del resto siamo in molti a pensarlo non potendo fare altrimenti. Quel che piace del Napoli è la gestione societaria: la vulcanicità del presidente genera l’imprinting manageriale che nel tempo può costruire qualcosa di veramente importante.”
Peccato per le defezioni di Maxi Lopez e Maresca. Sarà una Sampdoria abbottonata che lascerà il pallino del gioco al Napoli?
“Scuso tutto ma non il comportamento di Maxi che non è tollerabile. Poche ore fa, tra l’altro, c’è stato un lutto che l’ha colpito: il nonno della moglie è venuto a mancare. Se l’è presa per il cartellino giallo per il colpo rifilato a Gillet e si è innervosito. Altro discorso su Maresca espulso per doppia ammonizione. Il primo cartellino preso per fallo di mano a centrocampo è un’ingenuità perdonabile ad un ragazzo alle prime armi ma non a un trentaduenne. Per il resto la formazione dovrebbe essere la solita con la difesa titolare e l’inserimento di Obiang come vertice basso di centrocampo supportato da Krsticic e Soriano. In avanti dovrebbe agire Estigarribia con Eder di punta e forse Icardi”
E Palombo?
“Qui c’è un discorso particolare da fare. Gli è stato spalmato il contratto in più anni e si allena a pieno regime. Ferrara è stato chiaro con lui, dicendogli che sarebbe stato l’ultimo dei centrocampisti. La volontà è quella di restare, poi a gennaio potrebbe anche decidere di andar via. La sua permanenza non è dovuta ad un discorso economico, dato che le richieste non sono mancate e ha rifiutato un contratto propostogli da Lippi per raggiungerlo in Cina ed un paio di proposte dalla serie A. E’ un ragionamento personale che va rispettato. C’è però una curiosità: utilizza uno spogliatoio diverso, ricavato dall’abbattimento di una parete, e lo divide con Poli. L’inconveniente è stato per far fronte all’estensione della rosa, un po’ troppo ampia.”
Ritorniamo a Maxi Lopez: l’argentino era entrato nelle mire del Napoli prima di approdare a Genova. Ritieni che l’esperienza alla Samp possa essere vissuta come nuovo trampolino di lancio o punto d’arrivo?
“A mio avviso come un punto d’arrivo. Il ragazzo è stato cercato in primis dal Napoli e poi dal Torino, ma non se n’è fatto nulla. Con questa seconda ventata della famiglia Garrone, che sta attenta ai conti ed ai bilanci, si inaugura un periodo nuovo. Vorrei rammentare che la tifoseria blucerchiata ha staccato tante tessere, collocandosi al quinto posto in classifica per abbonamenti venduti. Questo, a mio avviso, è un risultato importante tenuto conto del numero di tifosi. Le possibilità economiche non mancano e c’è la volontà di mettere in campo, ogni anno, una squadra di prim’ordine. In Italia del resto, parlando di un’ipotetica cessione di Maxi, andrebbe al Napoli o alla Juve. A stretto giro la Samp potrebbe posizionarsi e concorrenziare alle spalle di Roma, Lazio e Fiorentina”
Ci parli delle condizioni di Estigarribia e Pozzi? Saranno della partita o dovremmo aspettarci delle novità?
“Pozzi non giocherà al 100%; ha accusato un problema distorsivo e la sua cartella clinica è da monitorare e tenere sotto controllo. Di Estigarribia si può discutere, perché i dubbi sono legati più al discorso tattico che ad altro. Le prove del paraguaiano non hanno soddisfatto pienamente Ferrara perché ha la tendenza a pestarsi i piedi con Eder. Nel caso in cui l’attaccante brasiliano giocasse da prima punta atipica, allora Estigarribia potrebbe prendere posto sulla corsia mancina”
Tanti gli ex di Sampdoria – Napoli: da una parte Ferrara e dall’altra Mazzarri con Maggio e Campagnaro. Quali sensazioni prevarranno e come verranno accolti dalla città?
“Ferrara è un uomo che ha fatto tante esperienze e per lui è un discorso differente. Sicuramente ci saranno umori particolari ma Ferrara negli ultimi tempi ha mostrato di essere molto bianconero. Altro discorso per gli ex in casa Napoli: Campagnaro era un idolo della tifoseria. Piaceva per il suo carattere sanguigno e per tutte le sgroppate puntualmente accompagnate dal coro “Hugo, Hugo”. Maggio è l’eroe del derby. Si è formato alla Sampdoria, è targato Samp! I due anni di Mazzarri sono stati molto particolari, così come il personaggio. Per Mazzarri non ci sono mezze misure: piace o non piace. Qui verrà ricordato sempre bene con tutta la sua vulcanicità nel togliersi la giacca. Leggevo poco tempo fa che non ha mai sbagliato una stagione: dalla Reggina alla Samp con la finale persa in Coppa Italia. Quando ci si lascia, c’è sempre un po’ di acredine ma nulla di più. Inoltre è stato bravo con la particolare gestione di Cassano e viene ricordato come grande tecnico. Sarà accolto bene”
In casa Napoli c’è un calciatore che Ferrara avrebbe allenato volentieri, avendolo apprezzato in Nazionale, si tratta di Lorenzo Insigne.
“E al Genoa c’è Immobile, discutiamo di calciatori che rappresentano le punte emergenti del calcio italiano. La sensazione che mi hanno dato è quella di essere calciatori ormai svincolati dagli schemi zemaniani. Sanno come esprimersi e lo dimostrano le proprie caratteristiche. Quale palcoscenico migliore di Napoli per mostrare le qualità di Insigne?”
Lasciamo il campo di gioco e trasferiamoci sulle gradinate. Che partita verrà giocata dalle tifoserie, considerato lo storico gemellaggio tra partenopei e grifoni?
“Ero allo stadio quando Maradona segnò il gol dell’1-0 sotto quel diluvio. Era il 17 gennaio del 1988 quando Diego marcato da Fusi indovinò l’angolo in basso alla sinistra di Bistazzoni. Lasciando i ricordi da parte, la storia del rapporto tra tifoserie non è dei più brillanti. E’ un tasto dolente; parliamo tanto di situazioni non facili da gestire ma il rapporto tra tifoserie è una delle cose più importanti. Principalmente si dovrebbero tenere i nervi a posto e invito le curve a darsi una calmata a 360°. Mi auguro che venga fatto un monito societario e invito alla calma tutti e godersi le squadre. Ad amor del vero, mi preme sottolineare che né dall’una e né dall’altra parte sono arrivate notizie che possano turbare il normale svolgimento della gara”
Ultima domanda. Cosa ne pensa della recente ammissione di Klose? Si augura che possa essere un viatico per rientrare, almeno idealmente, nella concezione che prima di essere un business, il calcio è uno sport?
“Resta una questione individuale. Ad esempio mercoledì Gastaldello ha ammesso che c’era un corner per la Roma. Ci sono tanti gesti galeotti. Viviamo in un calcio in cui si discute che il calciatore Farina (insieme al calciatore della Ternana Pisacane aveva denunciato tentativi di corruzione nel mondo del calcio, ndr) non riesca a trovare una squadra per le sue note vicissitudini, che addirittura siano gli spogliatoi a non volerlo. Non riesco a pensare come se fosse tutto “un Mulino Bianco”. Il calcio è un ambiente come tutto il mondo del lavoro con le proprie regole. Un fair play generalizzato sarebbe auspicabile, tuttavia pensare che possa svilupparsi un movimento di autoflagellanti è impossibile. Ognuno si comporta come può; rientrare negli spogliatoi puliti per dimostrare a se stessi di essere uomini, magari a mente fredda, una volta passata la trance agonistica”
A cura di Francesco Gambardella
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