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ESCLUSIVA – Bagnulo (Fox Sports): ”Olympique Marsiglia ancora in piena crisi. Con il Napoli divario enorme”

La visione del collega di Fox Sports sul periodo della squadra di Baup, prossima avversaria del Napoli in Champions League

L’Olympique Marsiglia,  prossimo avversario in Champions del Napoli, è ancora al centro di una piena crisi di risultati e gioco. Non vince da ben sei turni in campionato e non ha ancora potuto esultare per aver conquistato i tre punti negli scontri con le altre squadre del girone di F di Champions League. Dopo la sconfitta del Velodrome, i francesi dell’Olympique Marsiglia sono attesi al ritorno al S.Paolo. Abbiamo voluto approfondire con chi segue da vicino le vicende del club transalpino, e conosce profondamente il massimo campionato francese, il periodo  che Valbuena e compagni stanno attraversando: il collega Gianluigi Bagnulo della redazione di Fox Sports.

In 15 partite stagionali (12 in Ligue 1 e tre di Champions League) il Marsiglia ha collezionato 8 sconfitte di cui 5 consecutive. Il presidente Labrune ha dichiarato più volte che la posizione di Elie Baup sulla panchina dell’OM è ben salda. Quanta veridicità ritieni ci sia nelle sue parole?

“Labrune è uno sincero e soprattutto non è uno di quei presidenti “mangia-allenatori”. Gli successe la stessa cosa qualche anno fa con Deschamps, ma anche in quel caso fu molto comprensivo. I giornalisti francesi iniziarono a fargli domande sul futuro dell’ex allenatore della Juventus a Settembre e finirono a Maggio, con Deschamps sempre saldo sulla sua panchina. Detto ciò, Baup deve invertire subito la tendenza. Mai tirare troppo la corda”

Il Marsiglia ha più volte sbagliato l’approccio alle  gare, ritieni sia un problema di natura psicologica?

“Sono tanti i problemi dell’OM. I giocatori non sono tranquilli. Erano partiti per fare campionato di vertice dietro Psg e Monaco, cosa che stava riuscendo fino a fine Settembre, ma il mese di Ottobre ha azzerato tutte le loro certezze.  L’approccio alla gara sicuramente è uno dei tanti punti interrogativi, nell’ultima col Rennes stavano per prendere gol dopo 40 secondi”

Cosa ti è parso delle prestazioni offerte in Champions dai francesi contro Arsenal e Borussia?

“Una squadra che fa fatica nel campionato francese non può brillare in Champions. Hanno avuto anche la sfortuna di capitare in un girone difficilissimo. Con l’Arsenal hanno giocato abbastanza bene, sono riusciti a resistere per un tempo. Con il Borussia non c’è stata partita, altra categoria”

E della sconfitta al Velodrome contro il Napoli?

“Con il Napoli per loro era quasi l’ultima spiaggia. Ma la partita credo l’abbiate vista tutti, divario tecnico nettissimo. E poi loro dietro se attaccati bene ballano in maniera incredibile.  Il Napoli ha rischiato solo nell’assalto finale che era figlio dell’orgoglio e della spinta del pubblico”

Quali obiettivi si era prefissato il club transalpino ad inizio campionato? Pensi possa raggiungerli?

“L’obiettivo dell’OM è di arrivare tra le prime tre. Vista la situazione attuale, Psg e Monaco mi sembrano irraggiungibili. Gignac e compagni devono solo sperare in un crollo del Lille e uscire il prima possibile da questa crisi.  Senza la qualificazione in Champions la stagione sarebbe un fallimento”

Il piano partita che il Napoli dovrà tenere sarà lo stesso che è stato preparato nella vittoria in terra francese? Quali possono essere le insidie tattiche su cui il Napoli dovrà concentrarsi in vista di questo ritorno di Champions con i francesi?

“L’uomo più pericoloso è sicuramente Gignac. Baup l’ha fatto riposare contro il Rennes, facendo giocare Jordan Ayew. E’ un giocatore che se la squadra gira può fare veramente la differenza. Valbuena è un altro giocatore imprevedibile ma in un momento di forma pessimo. Tatticamente il Napoli deve fare la partita, esattamente come all’andata. Come detto, il Marsiglia quando viene attaccato sbanda spaventosamente”

Quanto può essere importante un risultato positivo al S.Paolo perché i francesi possano riacquisire la fiducia necessaria per raddrizzare un inizio di stagione tutt’altro che positivo?

“Io credo che il Marsiglia ormai, per quanto riguarda la Champions, si sia messo l’anima in pace. Comunque proveranno a giocare, una buona prestazione su un campo difficile come il San Paolo poichè sarebbe comunque ottima per il morale in questo momento. Detto ciò, l’OM ora penserà soprattutto a recuperare in campionato”

Al di là di quanto espresso in campo, carta alla mano, quanto pensi sia ampio il gap tecnico tra le due squadre?

“Enorme. E si è visto nella partita d’andata.  Credo che il Marsiglia di oggi in Italia farebbe fatica a qualificarsi per l’Europa League. Se il Napoli gioca da Napoli non c’è partita. Anche se qualche piccolo segnale di ripresa il Marsiglia contro il Rennes l’ha dato”

Sono previsti almeno 1.000 supporters dell’OM al S.Paolo. Pensi possano esserci  strascichi tra le due tifoserie dopo gli episodi di due settimane fa a Marsiglia?

“Mi auguro di no, ma i tifosi del Marsiglia sono tutto tranne che tranquilli. Purtroppo queste cose tra tifosi spesso si trascinano…”

Jordan Ayew e Valbuena sono arrivati ai “ferri corti” durante un allenamento in settimana. Quanto credi stia incidendo il periodo negativo della squadra sulla tenuta psicologica dello spogliatoio?

“Quell’episodio è una fotografia perfettamente a fuoco del momento. Quando arrivi quasi a metterti le mani addosso in un allenamento aperto alla stampa e ripreso dalle televisioni significa che i nervi sono veramente a fior di pelle. E’ una squadra non abituata a soffrire, è normale che escano fuori tanti limiti psicologici che fino ad ora magari erano rimasti nascosti”

Nell’ultima di campionato Baup ha fatto a meno per quasi tutta la durata del match della punta di diamante Andrè Pierre Gignac, lasciato entrare in pieno recupero ad un solo minuto dal fischio finale. Come te lo spieghi?

“Inspiegabile. Durante la telecronaca della partita l’ho detto chiaramente. Che senso ha far entrare il tuo miglior giocatore a un minuto dalla fine? Gignac si stava scaldando dall’inizio della ripresa, avrebbe potuto aiutare la squadra a vincere la partita, almeno nell’ultimo quarto d’ora. Invece è entrato a un minuto dalla fine, toccando un solo pallone. A quel punto sarebbe stato meglio lasciarlo in panchina. Credo sia una scelta figlia del momento difficile, della poca lucidità”

Servizio a cura di Mariano Santoro

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