In questi giorni di Calcioscommesse, alla vigilia del processo che dovrebbe, si spera, ripulire la parte marcia del calcio italiano, e a pochi minuti dalla notizia dell’avviso di conclusione delle indagini della Procura di Napoli (dove è coinvolto Gianello) la redazione di Iamnaples.it ha deciso di contattare una delle figure più importanti nell’ambito della giustizia sportiva, l’avvocato Edoardo Chiacchio.
Salve avvocato, innanzitutto, visto che termini come Giustizia sportiva, Responsabilità oggettiva e quant’altro stanno prepotentemente entrando nel gergo degli appassionati, potrebbe farci una piccola panoramica su com’è la giustizia applicata al calcio?
“Innanzitutto ci sono due differenze fondamentali tra la Giustizia sportiva e quella ordinaria. La prima riguarda i mezzi, la seconda i tempi. La Giustizia sportiva non ha logicamente i mezzi di quella ordinaria, e molte volte ne chiede il supporto per le indagini. Ad esempio non può intercettare, ma deve richiedere le intercettazioni alla Giustizia Ordinaria. E poi ci sono i tempi …”
Che devono necessariamente coincidere con l’inizio del campionato
“Si. Bisogna dare risposte rapide perché ci sono scadenze imminenti. Tutto l’ambito procedurale deve essere più rapido. Domani comincerà il processo, e certamente prima dell’inizio della stagione verranno completati i primi due gradi di giudizio”
Ma lei crede veramente che questo processo possa fare finalmente pulizia nel calcio. Il processo degli anni ’80 e Calciopoli non è che ci siano poi così tanto riusciti
“Innanzitutto un merito di questa inchiesta c’è. Dopo il giugno del 2011 c’è stato solo l’incontro tra Zamperini e Farina. Per il momento i calciatori hanno grande paura, non si combina più niente. C’è molta attenzione”
A questo punto la strada intrapresa dalle autorità nell’applicare forti sconti di pena ai pentiti le sembra vincente?
“Certamente. Io sono stati l’avvocato del primo pentito nel calcio. E poi incentivando i pentiti si prendono più colpevole. Se un giocatore non ha interesse a collaborare non farà mai i nomi. Così invece c’è maggiore possibilità di fare chiarezza”
Alcuni giornali hanno prepotentemente rilanciato circa un coinvolgimento del Napoli. Al momento, visto anche l’avviso di fine indagini notificato a Gianello, cosa rischia di concreto il club azzurro?
“Gianello era già tra gli indagati del processo di Napoli. Adesso la procura ha trasmesso gli atti alla FIGC. Ma finchè la federazione non esamina gli atti non si può dire nulla. Al momento però il Napoli rischierebbe solo in sede sportiva”
E quindi di riflesso anche la partecipazione in Europa
“Al momento, stando alla carte attualmente in possesso degli inquirenti, non c’è nulla contro il Napoli. Per quel che riguarda l’Europa è una cosa che deve decidere la FIGC”
Infine un’ultima riflessione. Criscito e Bonucci. Entrambi sono coinvolti nello scandalo, eppure il napoletano è stato escluso, mentre Bonucci no. Le sembra giusto? E se poi si rivelasse tutto una bufala chi risarcirebbe Criscito del mancato europeo?
“Bella domanda. Purtroppo non sono ne l’avvocato di Criscito ne quello di Bonucci, e non so come siano le carte processuale. Posso solo immaginare cosa abbia spinto Prandelli a questa scelta. Criscito se non sbaglio ha ricevuto un mandato di perquisizione, mentre Bonucci, pur essendo indagato no. Forse il fatto che Criscito comunque deve essere a disposizione degli inquirenti ha fatto la differenza”
Intervista a cura di Giancarlo Di Stadio
