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ESCLUSIVA – Andrea Capretti (Radio Sportiva): “A Firenze l’atmosfera è elettrica. Il progetto viola passa per il futuro di Montella. Tra Ilicic e Hamsik scelgo…”

"In città c'è grande entusiasmo, la Fiorentina non vince la Coppa Italia da dodici anni. Cuadrado? Non mi meraviglierei se andasse al Bayern Monaco"

Tra poco più di 48 ore va in scena la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli. I viola sono consapevoli di dover effettuare l’impresa a dispetto di una formazione rimaneggiata a causa di infortuni e squalifiche. Per testare l’atmosfera che vige nella città di Dante Alighieri la redazione di Iamnaples.it ha intervistato il giornalista di Radio Sportiva Andrea Capretti, quest’ultimo molto vicino alla realtà viola.

Qual è l’entusiasmo che sta vivendo la città di Firenze per questa finale? Sappiamo che, oltre all’allestimento di un maxischermo in città per permettere ai tifosi di condividere insieme le emozioni del match, anche lo stadio Franchi sarà aperto in caso di vittoria?

“C’è un notevole entusiasmo in città. I biglietti per assistere alla finale di Roma sono andati letteralmente a ruba. Oltre allo stadio Franchi aperto è stato allestito un maxischermo presso la stazione Leopolda per permettere a circa cinquemila persone di assistere alla gara usufruendo della copertura necessaria in caso di pioggia. L’atmosfera è elettrica, la gente sa che l’occasione è molto importante e vuole festeggiare per bene un’eventuale vittoria. E’ un trofeo che la Fiorentina non vince da dodici anni”

E’ oramai certo il conseguimento del terzo posto in classifica del Napoli. Il distacco di otto punti è reale o i viola possono recriminare qualcosa durante questa stagione? Hanno influito più gli infortuni o il consistente dispendio di energie che l’Europa League ha portato fino agli ottavi di finale persi contro la Juventus?

“Rispetto al Napoli è giusto che i viola abbiano qualche punto in meno, soprattutto per come sono andati gli scontri diretti. Valutando la stagione travagliata della Fiorentina e gli infortuni, ha influito il mancato sostegno delle seconde linee che non hanno dimostrato subito il proprio valore come Mati Fernandez oppure Matri. Sicuramente qualcosa in più si poteva fare sul mercato per quanto concerne la difesa: la Fiorentina aveva bisogno di acquistare degli esterni ma ha preferito prendere dei centrali difensivi come Diakitè, così come in passato Roncaglia o Tomovic. Forse si sarebbero dovute fare scelte meno azzardate in tal senso”

Vincenzo Montella si è dimostrato come uno degli allenatori più efficienti e competenti della Serie A. Nel suo primo anno a Firenze ha sfiorato la qualificazione ai preliminari di Champions. Ad eccezione di clamorosi ribaltamenti, anche quest’anno terminerà in quarta posizione in classifica. Quanto il destino dei viola passa per la permanenza del suo allenatore, che ha un biennale con opzione per il terzo anno?

“E’ determinante il suo destino perché questo progetto è palesemente improntato sulla figura del suo allenatore, soprattutto per quello che ha fatto vedere la squadra. Cambiare l’allenatore, quindi, stravolgerebbe un po’ tutto ciò che si è costruito in questi due anni. Tutti i vari reparti avrebbero delle conseguenze letali secondo me, perdendo quella duttilità tattica che hanno acquisito in tutto questo tempo. Ci sarebbe quindi una vera e propria rivoluzione tattica se si cambiasse l’allenatore. Secondo me quest’estate ci sarà la prova del nove per i viola, poiché i dirigenti dovranno allestire una squadra da Champions League”

La Fiorentina durante questo campionato ha modificato il proprio assetto tattico, passando dal 3-5-2 al 4-4-2 con un centrocampo a rombo. Questo modulo può rivelarsi più congeniale e prudente in vista delle micidiali ripartenze in velocità del Napoli nella finale di sabato sera?

“Credo che nemmeno Montella sappia che modulo utilizzare poiché continua a perdere un giocatore al giorno. Bisogna valutare fino all’ultimo le condizioni di Neto, Borja Valero e Gonzalo Rodriguez oltre ai più risaputi infortuni di Gomez e Rossi. Ad oggi la sensazione è quella di giocare con almeno un attaccante vero, con Matri favorito, supportato da Joaquin e Ilicic. Certamente contro il 4-2-3-1 del Napoli c’è da giocarsi la superiorità numerica in mediana, e credo che in tal senso questa possa essere una buona arma da sfruttare per i viola”

Con la doppietta siglata nell’ultima giornata in trasferta contro il Bologna Juan Cuadrado si è confermato come uno dei migliori giocatori del panorama calcistico italiano. Che percentuali ci sono che possa rimanere in maglia viola anche durante la prossima stagione?

“Se da una parte c’è il riscatto da valutare con l’Udinese, con i friulani disposti a concedere la priorità d’acquisizione del cartellino ai viola, dall’altra ci sono le tante richieste pervenute da parte di grandi club per acquistare il colombiano. In tal senso credo che non possa che non esser Cuadrado il giocatore che animi il mercato estivo della Fiorentina. Io non andrei oltre al 65% di permanenza. Non mi meraviglierei se il colombiano fosse uno degli obiettivi di mercato del Bayern Monaco, con i tedeschi che sono alla ricerca di un esterno offensivo d’attacco per la prossima stagione”

Josip Ilicic e Marek Hamsik sono due trequartisti che in questo momento non stanno vivendo un periodo di forma esaltante, nonostante la fiducia concessa dai rispettivi allenatori. Chi avrà più chance per “uscire dal tunnel” nella partita più importante dell’anno?

“Ilicic ha più chances di giocarsi un ruolo da protagonista rispetto ad Hamsik in quanto l’ex Palermo è sicuro del suo utilizzo sabato prossimo rispetto all’incertezza preservata per sulla presenza dello slovacco. Questa è stata una stagione sui generis per lo sloveno, alternando momenti da fenomeno indiscusso ad altri in cui ha girato abbastanza a vuoto. Forse ha bisogno ancora di trovare il suo ruolo effettivo, sebbene ultimamente la posizione di requartista sembra esser quello a lui più congeniale. Evidentemente sente addosso anche un po’ di pressione per i nove milioni che i viola hanno speso per acquistarlo dal Palermo. Sulla gara secca rispetto alla continuità di una stagione è un giocatore che senz’altro può dire la sua, poiché capace di sbloccare il match col tiro da fuori oppure attraverso i calci piazzati rispetto ad un Marek Hamsik che non va a rete da una vita”

Andrea Della Valle e Aurelio De Laurentiis, due presidenti eclettici che, col passar del tempo, stanno dando sempre di più valore al proprio progetto societario. Quanta volontà c’è da parte di Fiorentina e Napoli di ribaltare i classici equilibri del calcio italiano? C’è il rischio di trovarsi davanti a due belle realtà sempre incompiute?

“Effettivamente rischiano di esser un po’ due realtà incompiute. Rispetto ai viola, forse il Napoli rischia di esserlo di più se non fosse per le ambizioni che gli azzurri avrebbero dovuto avere quest’anno, ossia galleggiare tra il terzo  ed il primo posto, soprattutto dopo le recenti partecipazioni in Champions ed Europa League. Sono le due uniche squadre che possono spodestare le gerarchie delle big di Serie A, sfruttando i brutti ribaltoni delle milanesi. Bisogna vedere quanta capacità avrà adesso la Fiorentina di dar continuità al suo progetto tecnico, idem per il Napoli. Il prossimo mercato per entrambe sarà determinante”

A cura di Gilberto D’Alessio

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