E’ stata una gara intensa, sicuramente nervosa considerando la posta in palio, non sempre semplice da gestire sul piano disciplinare. In certe partite più che mai serve soprattutto il buon senso per tenere sotto controllo la tensione in campo. Pandev ha pagato più di tutti, è un dato di fatto. Tutto nasce, siamo nel finale del secondo tempo, da un fuorigioco di rientro segnalato dall’assistente 2, Stefani. Non è un’azione particolarmente significativa. Per intenderci: Pandev non stava certo involandosi verso l’area avversaria. Le immagini tv non svelano il mistero: il labiale del macedone è incomprensibile, sussurra appena qualcosa, non si lascia andare a gesti plateali. E’ a metà campo, a qualche metro dalla linea laterale, il guardalinee Stefani non appare così vicino da poter udire distintamente le parole di Pandev. Eppure non ha dubbi nel richiamare l’attenzione di Mazzoleni e chiedere l’espulsione del macedone.
Pandev giura di non aver detto niente. Le perplessità del Napoli sono anche legate a una certa disparità di trattamento: altre proteste, anche più evidenti, sono state tollerate. Il più “scatenato” è Lichtsteiner: prima del rigore, per un fallo non fischiatogli, urla in faccia al guardalinee Faverani, poi dopo il fallo Pirlo-Zuniga e la scaramuccia che ne nasce alza la voce in primo piano tv contro il quarto uomo Bergonzi. Nel finale Carrera lo sostituisce con Padoin, un po’ per scelta tecnica, un po’ per evitare un secondo giallo.
Ecco la sequenza dei due episodi riguardanti Pandev e Lichsteiner:
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.F.
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