Il ritorno al successo e la prestazione brillante della squadra fanno tornare il sorriso a Piero Braglia, che aveva parlato di un passo indietro della Juve Stabia dopo lo stop col Sassuolo. «I complimenti vanno tutti ai ragazzi: hanno formato un grande gruppo. Un appunto? Il gol preso nel finale. Volevo chiudere la partita senza subirne. Quando rinunciamo a correre diventiamo una squadra normale». Sull’espulsione, la seconda quest’anno, il tecnico minimizza: «Non ho capito perché sono finito fuori, c’è stato un fallo su Erpen, io ho solo detto al loro giocatore di fare il bravo. Mah…». Il discorso scivola giocoforza sul mercato e sulla possibilità di perdere Cazzola. E si fa serio. «Credo che una società che vuole crescere e fare calcio serio a certi livelli deve fare delle valutazioni e capire i programmi che vuole impostare per il futuro. Poi se si ritiene che un’offerta sia talmente importante da toccare una squadra che ha trovato certi equilibri, sta alla dirigenza decidere. Se me lo chiedeste in privato, direi che non si deve muovere nulla, ma non sta a me decidere».
Per Sau, al dodicesimo centro, solo elogi: «È nato per giocare al calcio. Ha corsa, numeri, tutto quanto può servire per affermarsi a grandi livelli». Il diretto interessato incassa e ringrazia: «La serie A è un obiettivo, a cui penso, certo. Il mercato? Non ci penso, anche perché al massimo potrei tornare al Cagliari». Singolare l’esultanza, con i compagni a terra come in trincea: «Ogni settimana cerchiamo su internet quelle più strane, solo un modo per divertirci e festeggiare in maniera diversa…». Tornato al gol dopo tanti mesi, Danilevicius dedica la marcatura a Mezavilla (ieri era il suo compleanno) e, scherzando, punzecchia Sau: «Prima devi diventare bomber con la Juve Stabia, poi potrai pensare alla serie A».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
