Viale Cavalleggeri d’Aosta. Casa Di Lucrezia. Dalla finestra arriva il luccichio dei binari della metro: un improvviso sprazzo di sole in mezzo a una pioggia battente da giorni.
Silvio, assistente capo della polizia in pensione, è in poltrona. Accucciato sulle sue gambe,il piccolo yorkshire Eros si riscalda sulla copertina propiziatoria del Napoli. A destra, il figlio Gianluca, 25 anni. Sul divano, coperti dalla bandiera del Napoli, l’altro figlio, Roberto,21 anni,e la fidanzata Alina. Con loro l’amico di famiglia, Leandro Fernandez, alle prese con le coccole d’ordinanza alla meticcia nera, Astra. La moglie di Silvio, Annarita, si disinteressa di quanto sta per accadere nel salotto pieno di libri e si dedica ai fornelli. Neanche 10 minuti e Inler va in rete. Gianluca controlla al computer le prestazioni dei giocatori che ha schierato al Fantacalcio e si perde il gol. Poi tocca a Marek. In salotto esplode l’urlo liberatorio di Silvio e Leandro,accompagnato dall’abbaiare dei cani. Passa poco e il Pescara accorcia le distanze. «Oilloc’ accuminciamm!», esclama Leandro,e minaccia di andar via. La tensione è palpabile, anche nel pelo arruffato dei cani.Alla ripresa l’apoteosi. Il rigore di Cavani, poi la doppietta, ancora Inler e siamo al 5-1. Un turbinio di felicità che fa tornare il sole. I festeggiamenti sono interrotti dal pragmatismo di Roberto: «A tavola, su. Che m’hanno fatto venire fame».
Ilaria Puglia per “Il Mattino”
La Redazione
P.S.
