«Nessuno è incedibile ma il club azzurro fa bene: non molli i suoi big. Gli arabi sono ambiziosi ma non verranno mai a investire in Italia»
Ernesto Bronzetti, ternano, ex arbitro, è uno dei procuratori più conosciuti ormai. È stato a lungo consulente del Real Madrid e ora, si dice, abbia a cuore in particolare gli interessi del Milan. «Sto per vedermi con Ancelotti, certo non sono qui nel freddo di Parigi per festeggiare il Capodanno». Da tempo viene considerato il numero uno del mercato. Era amico di Florentino Perez, ex presidente del Real e uno degli uomini più potenti di Spagna. Ma è amico anche di Moratti e, soprattutto, di Galliani. E non lo nega. «In queste ore ci sentiamo in continuazione. Lui è in vacanza in Brasile ma il suo telefono è bollente». Tutti si fidano di lui, gli affidano missioni spesso impossibili. Perché i presidenti, prima di incontrarsi tra loro, vogliono sondare il terreno senza sbilanciarsi troppo. E allora ci pensa Bronzetti.
È a Parigi per Ancelotti, lo ammetta.
«Può darsi. Il Psg è una squadra emergente e il progetto piace a tutti».
È un’impressione o il mercato di gennaio lo fanno solo loro?
«Hanno i soldi, sono i nuovi padroni del calcio. Sono ambiziosi e non si pongono limiti. Hanno scelto di investire in società inglesi e francesi e credono moltissimo nella possibilità di diventare famosi grazie al calcio».
Perché non vengono in Italia?
«Ho la sensazione che non ci pensino neppure… Poi a comprare cosa? I club non hanno gli stadi di proprietà, in pochi hanno un centro sportivo. La rosa dei giocatori non è un capitale. Se pensiamo di voler vendergli questo si mettono a ridere».
Se un giovane come Pato non è incedibile, non lo sono neppure Lavezzi e Cavani?
«Credo di no. Ma io conosco solo la situazione del Milan: non credo che si voglia privare del brasiliano però è chiaro che davanti a grosse cifre tutto è possibile perché in Italia davanti a una grande offerta nessuno si tira indietro».
De Laurentiis però resiste alle sterline inglesi per i suoi campioni?
«Se lo sta facendo, fa bene. Lavezzi, Cavani e Hamsik sono dei fenomeni. È chiaro che per venderli il gioco deve valere la candela. Fa bene anche a valutarli tutti quei soldi. Sono molto bravi».
Vargas non è l’alternativa a uno di loro?
«Lo conosco, è un buon acquisto. Ha grandi doti, è veloce, fa tanti gol, ha buona qualità. Ma sento paragoni incredibili con Sanchez: andiamoci piano, non è ancora come lui. Alexis è già un campione e gioca in una delle squadri più forti al mondo».
Dia dei consigli a Edu per farlo diventare un top player.
«Non bisogna dargli fretta, occorre concedergli tutto il tempo di cui ha bisogno per farlo ambientare a Napoli e al suo clima. Anche dei mesi, se è il caso. Altrimenti si brucia. In Italia su questo siamo dei maestri».
Come con Osvaldo, per esempio?
«E Henry? Quando andò via dalla Juventus sembrava che si fossero liberati di un brocco. Poi è diventato uno dei più forti attaccanti del mondo».
Il Milan prende Tevez?
«Galliani per prima cosa è un tifoso del Milan e ha abituato i milanisti sempre a sorprese positive».
Oltre a Borriello, ci sarà qualche altro trasferimento importante?
«Non credo. Ci saranno solo prestiti a titolo gratuito per liberarsi degli ingaggi milionari, sia pure per pochi mesi perché poi a giugno rientreranno alla base. Ma le società devono ridimensionarsi, nessuno potrà pagare 43 milioni per Pastore. A meno che non sia uno sceicco a volerlo comprare. E dunque non può che andr via dall’Italia».
E il suo Amauri?
«Andrà via dalla Juventus, lo cercano gli inglesi. È un affare prenderlo».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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