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Enzo Maresca: “Ecco i segreti del Sottomarino Giallo”

Enzo Maresca, l’italiano più spagnolo di tutti. Quattro anni a Siviglia e uno straordinario palmares: due coppe Uefa, una Supercoppa europea, una coppa di Spagna e una supercoppa di Spagna. Ora al Malaga, la squadra dello sceicco Abdullah Al-Thani, allenata da Pellegrini, ex tecnico del Villarreal, quello che fece partire il ciclo magico del Sottomarino giallo.

La scorsa settimana vinceste con il Villarreal: che impressione ha avuto?

«Partirono bene, non mi è sembrata una squadra in crisi. Soprattutto per una ventina di minuti giocarono molto compatti, poi dopo che noi riuscimmo a passare in vantaggio sul 2-1, non ci fu storia».

Il Napoli a Vila Real, che partita si aspetta?

«Una partita vera, nel senso che il Villarreal non regalerà nulla. Ma nel calcio le motivazioni fanno la differenza e in questa partita sono tutte dalla parte del Napoli. Sono sicuro che gli azzurri ce la faranno a vincere e a passare il turno».

Come spiega questo calo del Villarreal?

«Innanzitutto perché nel calcio contano molto i cicli, ora dopo anni di grandi risultati si è ripartiti con un nuovo programma, un nuovo tecnico e anche con calciatori nuovi. E poi il rendimento è stato condizionato da infortuni di elementi importanti, come Giuseppe Rossi. Ora ha recuperato Nilmar e può essere un rientro importante».

Che atmosfera il Napoli troverà al Madrigal?

«In Spagna c’è correttezza dappertutto, il Madrigal è lo stadio più tranquillo in assoluto: sembra quasi di stare al teatro. Entusiasmo, tifo e colori li porteranno i tifosi del Napoli che immagino seguiranno la squadra in un numero importante».

Che tipo di partita deve affrontare il Napoli?

«Una partita normale, seguendo la propria filosofia di gioco. Secondo me non si deve avere l’assillo di segnare subito andando all’arrembaggio rischiando di perdere lucidità. Se il gol arriva all’inizio bene, altrimenti arriverà più avanti. L’importante è vincere. Il Napoli già all’andata fu nettamente superiore, basterà ripetere quel tipo di partita».

Su chi scommette?

«Ovviamente su uno degli assi d’attacco. A me piace soprattutto Lavezzi che ritengo un vero fuoriclasse. E Cavani ovviamente è uno che segna tantissimo. Toccherà sicuramente a uno di loro risolvere la partita».

Cavani ha detto che in futuro gli piacerebbe giocare in Spagna: che ne pensa?

«Credo che resti a Napoli cercando di vincere qualcosa. Sul suo giudizio sul calcio spagnolo sono d’accordo: qui si gioca in maniera più aperta, si guarda di più allo spettacolo ed è un piacere giocarci. Io mi sono trovato benissimo sotto tutti punti di vista».

Il Napoli, i tre tenori: e poi?

«E poi il mio amico De Sanctis, abbiamo giocato insieme a Siviglia. Un portiere di grandissima affidabilità: meritava di tornare nel giro della Nazionale sono contento per lui».

Le piace il calcio di Mazzarri?

«Molto, vedere il Napoli è un piacere, gioca con grande intensità. Seguo con occhio particolare la Roma, mi dispiace per Luis Enrique. La sua idea di calcio è quella classica del calcio spagnolo basata sul possesso palla. Un calcio che a me piace molto».

 

La Redazione

P.S.

Fonte: Il Mattino

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