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Enrico Fedele: “Fabio sarebbe felice di fare l’ambasciatore per la sua squadra del cuore”

Diritti televisivi, internazionalizzazione del calcio, nuovi mercati. Passa di qui il futuro del pallone. De Laurentiis ne ha parlato mille volte. Cina, India, ma non solo. Anche gli Emirati, ricchi sfondati di dollari e petrolio possono essere confini nuovi e attraenti per il vecchio calcio del vecchio continente. Parla in generale, ma, è logico, pensa al Napoli in particolare il presidente. E allora, se proprio lì c’è un buon amico che può far da sponda allo sbarco azzurro nel Golfo Comincia da qui il progetto Napoli nel mondo. O, se si vuole, in giro per il mondo. Un disegno possibile e ambizioso che se scatta subito può essere favorito anche dalle luci della Champions, dove il Napoli è protagonista.
Il telefonino squilla a Dubai, ma Fabio Cannavaro non risponde. Però richiama De Laurentiis di lì a poco. Parlano i due. Poi parlano anche un’altra volta. « Si può organizzare qualcosa per Natale? Una tournée? Qualche amichevole?» – questo chiede De Laurentiis – « Se ne può parlare, perché no. Sarebbe bello avere il Napoli qui», il senso della replica di Fabio Cannavaro. Il quale, smesso di giocare, è diventato consulente tecnico del presidente dell’Al-Ahli, lo sceicco Abdullah Saeedal Naboodah. E del Napoli e di questo progetto, allo sceicco-padrone-presidente Fabio ha cominciato a parlarne proprio ieri sera, a cena, nella principesca residenza di Dubai. Insomma, s’è dato subito da fare. Perché il progetto è interessante e lungimirante, non v’è dubbio, ma anche perché gli fa piacere riavvicinare il proprio nome al Napoli, la “sua squadra”, quella che l’ha fatto “studiare” da campione, con la quale è cresciuto e con la quale avrebbe voluto anche chiudere la sua prestigiosissima carriera.
Dall’altra parte, invece, c’è De Laurentiis, al quale non sfugge l’investimento che negli Emirati stanno facendo per lo sport. Per dargli sviluppo, anche ospitando grandi nomi, grandi club e grandi eventi. Non per nulla l’Etisalat Pro League – la loro serie A – s’affida a grandi del passato e del presente per crescere più in fretta: Maradona allena l’Al Wasl, Zenga l’Al Nasr e Trezeguet guida l’attacco del Bani Yas, giusto per dirne alcuni; mentre dal 2009 Abu Dhabi ospita un gran premio di Formula 1 e Doha, capitale del Qatar, ospiterà la finale dei Mondiali di calcio del 2022 che si svolgeranno in quel Paese. Ecco perché gli Emirati, affamati di sport e di pallone, possono essere un nuovo confine, un nuovo mercato mercato – e che mercato! – anche per il Napoli. Ed ecco perché De Laurentiis si sente “affascinato” proprio da Dubai, da Doha e Abu Dhabi.
E allora, Fabio Cannavaro “ambasciatore” del Napoli laggiù? Può essere un’idea. Certo, il progetto è appena ai primi passi, ma il Napoli non potrebbe avere un testimonial migliore. Più titolato. Più tifoso della maglia azzurra. E con questo, tanti saluti anche a qualche incomprensione del passato, quando il Napoli – in panchina c’era Donadoni – sembrò chiudere bruscamente la porta a Cannavaro. « Non è così. Ho spiegato a Fabio che non lo riportai a Napoli solo perché volevo che Paolo, suo fratello, facesse la propria strada senza il peso di una presenza ingombrante come sarebbe stata la sua sicuramente. Ora, invece, le cose son cambiate. Ora possiamo fare molte cose assieme», racconta De Laurentiis.
Una mossa, un’iniziativa commentata con favore da Enrico Fedele, storico agente dei fratelli Cannavaro. « Un’ottima scelta, quella del presidente. Fabio, infatti, negli Emirati, ma anche in Asia, è una vera e proprio icona. Grazie alla conoscenza che ha del calcio, alle sue amicizie, alla simpatia e alla stima che ha saputo guadagnarsi in tutto il mondo, sarebbe il nome e il volto giusto per diffondere ancor più una buona immagine del Napoli nel mondo».

La Redazione

A.S.

Fonte: Corriere dello Sport

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