Un paragone Inter, Napoli fatto da Enrico Bertolino:
“Da martedì notte, come ogni interista che si rispetti, non ho voluto commentare l’eliminazione in Champions con nessun giornale o radio privata che mi han chiesto un contributo. Non l’ho fatto per snobismo o timore, semplicemente perché sapevo che le domande sarebbero state sempre le stesse: «Chi è il responsabile della situazione?». Cosa suggerirebbe al Presidente Moratti per rifondare la squadra?“ ed altre amenità da bar sport il giorno dopo, che non servono a nulla ed a nessuno se non a riempire pagine sportive o minuti di trasmissione.
Ma oggi è diverso, approfitto di questo spazio gentilmente assegnatomi dal Mattino ormai da anni, e dopo aver lasciato che la delusione e l’amarezza decantassero come un buon vino d’annata, perdendo l’acidità ed il rammarico e lasciando il gusto di una sconfitta meritata (parlo dell’Inter) anche se sfortunata, per poter condividere con i Tifosi Napoletani un destino uguale, ma una sensazione profondamente diversa.
L’Inter ha costruito questa sua eliminazione, purtroppo, già dalla notte della vittoria di Madrid (ero al mitico Bernabeu e ancora ricordo la gioia incontenibile ed il pianto inutile ma irrefrenabile sugli spalti), e come tifoso Interista, e non di quelli da rotocalco o da dichiarazione alla stampa, so da sempre che la vittoria è sempre provvisoria. Ora Milano e Napoli, il nerazzurro e l’azzurro sono ammainati in Europa (anche se al Napoli non toccherà seguire un’altra squadra cittadina che prosegue il cammino… grazie al giocatore più fermo in campo… il portiere), ed il verdetto è uguale per entrambe. Fuera de la classe… ovvero niente competizioni internazionali, per un anno almeno. Quello che però fa la differenza tra Milano e Napoli, tra l’ Inter e gli Azzuri, è spiegabile proprio dalle differenze culturali tra i due capoluoghi. A Milano, soprattutto sponda Inter ovviamente, ora si parla della fine di un Ciclo, proprio come quando venne eletto Pisapia e la Moratti venne battuta ed eliminata (anche lei ma ai ballottaggi cioè in semifinale e non ai quarti). A Napoli, nonostante l’eliminazione, si parla dell’apertura di una nuova era, meno improvvisa di quella di Maradona, ma costruita con calma, e per durare di più e si respira speranza.
A Milano si cercano ora i responsabili della situazione in classifica e della mancata qualificazione (allenatore ovviamente in pole position) mentre a Napoli si aspetta la squadra per ringraziarla e ci cercano le soluzioni per trattenere i talenti e continuare a crescere”
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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