“Provo un enorme vuoto, perché retrocedere come siamo retrocessi noi fa molto male”. Raggiunto da Antenna 5, Giovanni Martusciello torna sulla retrocessione dell’Empoli: “Non nascondo che in questi ultimi giorni sto cercando di capire cosa è successo – riporta empolichannel.it – chiaramente ho forti responsabilità sull’andamento di questa annata, la ferita è ancora aperta e non ho la necessaria lucidità per un’analisi completa. Ho gravi colpe per quello che non sono riuscito a trasmettere alla squadra in termini di carattere, di come ero io: forse ho preteso troppo da ragazzi che avevano altri sentimenti. La colpa non è della squadra, è solo mia, poi è chiaro che in una stagione dove si è complicato tutto velocemente ci sono anche altre componenti e mi dispiace molto per la gente. Mi dispiace per Empoli e per la mia famiglia. In alcuni momenti ho assunto un atteggiamento che ad alcuni è apparso arrogante, ma credetemi: sono tutto fuorché questo e lo dimostrano i miei venti anni ad Empoli. A volte l’ho fatto di proposito per togliere responsabilità e pressione alla squadra, perché realizzavo questa fragilità che poi si è vista nel girone di ritorno. A volte ho assunto invece un atteggiamento di difesa perché sono stato attaccato a livello personale: su alcuni siti mi hanno apostrofato in maniera molto deprecabile: quando poi mi venivano poste determinate domande è chiaro che vedevo il diavolo dall’altra parte e mi son chiuso dando un segnale sbagliato. La pressione mediatica? Non penso solo ad Empoli, nell’ultima settimana tutta Italia ci ha fatto pesare il fatto che noi si fosse in difetto ad essere un punto sopra e si è badato solo alla professionalità del Palermo e non della Lazio, tutta Italia tifava Crotone”.
Fonte: TMW
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