In sala stampa per commentare il rinnovo, al Castellani è il giorno di Mario Rui. Il terzino dell’Empoli parla del suo prolungamento del contratto, ufficializzato due giorni fa: “Ero già tranquillo, sapevo che tanto il mio procuratore come la mia società stavano parlando da agosto di questo contratto” confessa Mario Rui, “Non era ancora il momento di parlarne, abbiamo deciso di aspettare e quando le cose si sono tranquillizzate abbiamo firmato. Sono contentissimo, voglio ringraziare la società per lo sforzo fatto. E’ un contratto lungo”.
“Leggo poco i giornali, ma se ne è parlato troppo. Non c’è mai stata la volontà di non rinnovare, era tutto programmato. In azzurro sono cresciuto molto” ammette Mario Rui, “sono arrivato dallo Spezia dove non giocavo molto, qui ho trovato continuità. Ho imparato moltissimo, devo tanto alla società che mi ha fatto crescere e continua a farlo. Il mercato? Magari questo rinnovo può dare più certezza, più forza all’Empoli. Non abbiamo firmato per lasciarci però, da parte dell’Empoli è stato un fatto importante. La mentalità sta cambiando, non fanno più crescere i giocatori solo per venderli”.
Mario Rui torna anche sull’infortunio di domenica contro la Fiorentina: “Avevo solo una piccola contrattura, temevo qualcosa di più grave. Ho fatto dei controlli ed è tutto ok. Mancavano cinque minuti, stavamo soffrendo e ho pensato di rientrare per dare una mano almeno a fare numero”. E sulla Lazio, Mario Rui ammette: “E’ una grande squadra, verranno con la rabbia giusta perché non arrivano da un periodo facile. Il nostro obiettivo è continuare a fare punti, cercheremo di farlo anche domenica. Pioli? Arriveranno molto carichi, ho visto la squadra che hanno a disposizione e non stanno facendo un campionato alla loro altezza. Dovremo essere bravi noi. La sconfitta dell’anno scorso all’Olimpico vogliamo riscattarla, in quel periodo loro stavamo molto bene e avevano molto entusiasmo. Speriamo stavolta succeda il contrario”. Tredici su tredici per Mario Rui, ma “non sono un punto di riferimento, cerco di dare il mio contributo alla squadra. E’ grazie ai miei compagni, però. La Nazionale? Ci spero e ci credo ancora, non so per quanto potrò farlo. Dopo un anno e mezzo su rendimenti buoni non è ancora arrivata la chiamata, vedremo: è un sogno. Sousa? Sapevo che poteva fare bene, l’ho avuto in Nazionale in Portogallo. Quando ha iniziato ad allenare, ha cominciato dalle giovanile e ne facevo parte. Si vedeva che poteva diventare un grande allenatore come lo sta dimostrando, ha fatto un percorso strano ma ha fatto bene perché ha guadagnato tanta esperienza”.
Fonte: GianlucaDiMarzio.com
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