Ai box, ma scalpitanti per rientrare in mischia. E’ un Napoli con le stampelle quello in versione autunnale, con qualche (difficoltosa) gatta da pelare in più, costituita dal plotoncino d’infortunati, alcuni dei quali fuori da una rosa che poi non pare avere tutti i petali al posto e nei momenti giusti. Zuniga, Britos e Mesto, tanto per fare dei nomi, ma pure un Reveillere arrivato col “teletrasporto” e non ancora pronto all’agognato inserimento.
STATO D’EMERGENZA – Intanto si deflette malamente al cospetto della Signora e, se è vero che con il senno del poi tutto potrebbe funzionare a meraviglia, è anche vero che gli attuali infortunati (chi più e chi quasi non più), avrebbero probabilmente garantito una tenuta maggiore. Quella cioè relativa ad un reparto arretrato che spesso balla e a volte va in completo tilt, e che adesso non può più nascondere lo stato d’emergenza. Un allarme che dovrebbe rientrare gradatamente, ma che può indurre ad altro tipo di riflessioni, inerenti ai settori centrale ed avanzato. Nel primo gli uomini appaiono contati e, perciò, via con gli scongiuri del caso, mentre per l’attacco si può stare più tranquilli. Ma, come già detto, la spia che lampeggia insistentemente è quella della difesa.
REVEILLERE – E’ l’ultimo arrivato in casa azzurra, materializzatosi in un amen, il tempo di qualche telefonata e il gioco s’è fatto alla svelta. Cosa sarà, cosa darà? E’ ancora molto presto per provare anche ad ipotizzarlo. Fatto sta che, in una difesa con gli esterni bassi ormai contatissimi (Maggio e Armero), servirebbe come il pane se fosse quello della migliore versione, quello pronto cioè ad assicurare copertura e spinta su entrambi i lati, indifferentemente, e nonostante l’età non più tenera (34 fatti l’altro ieri). Ma sarà così? Benitez certifica, lo spagnolo ha deciso di puntare sul francese ex Lione almeno sino a fine stagione. Una scommessa che di certo non ha sottoscritto al buio. Servirà tempo per riaverlo almeno al famoso 75% (s’è allenato per suo conto), ma la sosta, come si suol dire, capita ora a fagiolo. E’ stato naturalmente affidato alle cure di Paco de Miguel, che per lui ha stilato un’apposita tabella di recupero, e il transalpino vi si è già tuffato con anima e corpo. Per esserci contro il Parma.
ZUNIGA, MESTO E BRITOS – Ahilui, fresco di sontuoso contratto sino al 2018, ma anche di infortunio piuttosto delicato. Quasi concomitanti. L’assenza di Zuzù su entrambi i lati (ormai più sinistra) s’avverte, eccome. Operato tre settimane fa al ginocchio, non fa di certo parte dei recuperabili a breve. Ci vorrà ancora più di un mese (Cagliari-Napoli del 21 dicembre?) o, forse, anche il tempo che copre tutta la sosta natalizia. Un recupero di vitale importanza, ma da effettuare con le dovute cautele e garanzie. Una cosa anche più seria invece per il “soldato” Giando. Proprio quando s’era ritrovato a scalare posizioni nelle gerarchie di Rafa, impiegato alla bisogna ora a destra, ora sul lato opposto. Legamento crociato del ginocchio destro out e pure lui sotto i ferri giorni fa. Ne avrà per molto, almeno sino ad aprile. Meno male che almeno per Miguel Angel c’è il sole che ride… Scalognato davvero l’uruguaiano: in principio fu il piede, poi la coscia, poi la mandibola, infine la spalla (diastasi acromion claveare). Non s’è fatto mancare proprio niente, ma almeno ha ritrovato la panchina. Seppur in una notte amara.
Fonte: Corriere dello Sport.
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