Da mezzo secolo, l’Italia non batte in casa la Francia, neanche allo stadio Tardini c’è riuscita. Esce sconfitta con un gol di scarto, come a Napoli nel ’94, l’ultimo successo sui transalpini è del 5 maggio 1962, 2-1 in amichevole a Firenze, con doppietta di Altafini, poi anche due pari: al San Paolo nel ’78 e 5 anni fa a Milano. Ieri nel primo tempo due gol in due minuti, il primo in azzurro di El Shaarawy, a 20 anni, è vanificato dal pari di Valbuena, a metà ripresa decide Gomis e l’Italia avvicina davvero il 2-2 un paio di volte con due travese di Balotelli prima e Giccherini nel finale. Ci stava sicuramente il pareggio, la Francia prende il sopravvento avanzando Evra.
All’inizio l’Italia detta i ritmi di gioco, con Verratti in regia come vice Pirlo efficace nelle verticalizzazioni e con buona personalità, Balotelli centra l’incrocio dei pali con l’interno destro, servito all’indietro da El Shaarawy, strano che nel Manchester City finisca in tribuna.
Discreta la fascia destra, con Maggio e Candreva, sempre propositivi. Per mezz’ora Prandelli è soddisfatto del 4-3-3, il modulo peraltro limita le incursioni di Marchisio, che non trova la posizione, sorriderà invece Deschamps, juventino per 5 stagioni più una da allenatore: Ribery ha iniziato la stagione al meglio, nel Bayern, nel primo tempo ha solo uno sprazzo, in avvio, poi se la prende con Evra; questa Francia neanche ha bisogno delle invenzioni di Pogba, dirottato in under 20.
La partita scende un attimo di ritmo, prima dell’intervallo però arrivano i due gol. Barzagli lancia centralmente, Balotelli al volo prolunga per Montolivo, prontissimo ad allungare per El Shaarawy e l’altro neo milanista firma la 13esima rete della stagione. Immediato il pareggio, con la giocata sulla sinistra di Valbuena, l’opposizione di Verratti è timida (lì avrebbe dovuto esserci Maggio), Barzagli ha l’unica sbavatura della gara e l’attaccante dell’Olympique Marsiglia trova l’incrocio dei pali.
Per la ripresa escono Barzagli, efficace anche in uscita palla al piede, vecchia maniera, per Bonucci, e l’anonimo Debuchy per Reveillere. Dopo 5’ debutta il romanista Florenzi per Montolivo, mentre Verratti lascia il posto a Pirlo, 94 presenze come Facchetti, e Giaccherini staffetta con Marchisio. La Francia controlla con maggiore facilità, l’Italia ogni tanto va sulle fasce, Maggio peraltro è assai meno protagonista rispetto al Napoli. Rispetto alla finale mondiale di 6 anni fa, sono in campo solo Ribery e Pirlo, il francese migliora per qualche minuto ma esce per Gomis, che al 22’ gira in porta da distanza ravvicinata il servizio di Evra, azionato da una splendida incursione di Menez, appena entrato.
Balotelli regala qualche fiammata, si prende pure un’ammonizione, dentro Giovinco per Candreva, ma è Gomis a ritagliarsi un’altra opportunità, parata. Esce per ultimo El Shaarawy, Diamanti offre subito un lampo ma come nel Bologna non è decisivo. Gli azzurri si affacciano ancora in area, manca l’ultimo passaggio, l’illuminazione in grado di portare alla conclusione. Bello peraltro il destro da fuori di Giovinco, a 8’ dal termine, deviato in angolo da Lloris. Giovinco centrerà poi la traversa a pochi minuti dal termine.
È stata l’ultima gara da telecronista azzurro di Bruno Gentili. A Parma c’erano 5mila donne, in tribuna, per battersi contro le violenze subite in Italia dagli uomini, avrebbero meritato uno spettacolo ancora superiore, tanto più dopo il gol partita.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
