Roberto Carlos ‘El Pampa’ Sosa, ex attaccante del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a ‘Pronto, chi Pampa?’ in onda su Vikonos Radio: “Ovviamente c’è a Napoli c’è ancora un po’ di delusione, un po’ di tristezza, la città respira gli umori che ti dà il Napoli. Gli infortuni delle ultime tre settimane hanno penalizzato gli azzurri, Osimhen e Raspadori non in condizione, Simeone out, le squalifiche di Kim ed Anguissa, il contemporaneo infortunio di Mario Rui e Politano, le direzioni arbitrali all’andata ed al ritorno: ecco, se sommiamo tutto questo, abbiamo il quadro completo. Se alla Roma togli Dybala cambia tutto, se alla Juve togli Di Maria altrettanto, al Napoli sono accadute tante cose nel momento più importante dell’anno. C’è la delusione ma bisogna guardare avanti, il percorso intrapreso è assolutamente virtuoso. Lo dico sempre, citando “El Loco” Marcelo Bielsa: perdere fa parte del percorso, bisogna ingoiare il veleno e ripartire, non si può sempre vincere. Non dimentichiamo il girone straordinario del Napoli con Liverpool ed Ajax, ha superato l’Eintracht e nei quarti di finale ha giocato meglio del Milan. Se proprio devo scegliere un modo per perdere, questo è il migliore per farlo. Tutti vogliamo vincere, ci mancherebbe, è scontato, ma Bielsa analizza il percorso che porta al risultato, il come riesci a vincere. E’ quello che ti rimane, nel calcio come nella vita. Il gol di Giroud uguale a quello di Bennacer? Sapendo di giocare contro Leao si prendono provvedimenti, Calabria e Brahim Diaz raddoppiavano su Kvara, a volte c’era anche un terzo uomo sul georgiano. Iil Napoli conosceva le caratteristiche di Leao, lì ci voleva il fallo tattico che però la squadra non è abituato a fare, è una scelta che si fa, il River di Gallardo ha vinto tutto facendo fallo sistematico. Il Napoli è qusto, magari altre volte ha fatto fallo e non ce ne siamo accorti, salta all’occhio il fatto che era troppo evidente, forse gli azzurri ci hanno provato e non ci sono riusciti. Sulla corsa di Leao, il primo a dover fare fallo era Ndombele, che avrebbe dovuto tagliargli la strada, poi anche Di Lorenzo commette un errore, Rrhamani era un po’ al limite, bravo Leao a superarlo. Forse Juan Jesus avrebbe dovuto chiudere su Giroud, ma dal divano è molto semplice dirlo. Esiste un problema rigori? Da anni. Vidi Torino-Napoli lo scorso anno e Insigne sbagliò un penalty, ma tirarlo non è facile. Diciamo che il portiere ha sempre la meglio, ha meno responsabilità, i calci di rigore non li puoi allenare, giochi favanti a 50, 60mila persone e nessuno può sapere come si fa a migliorare. Juve-Napoli? Curioso che i bianconeri ritrovino 15 punti prima della gara con gli azzurri, quando la penalizzazione fu inflitta qualche giorno dopo il 5-1 rimediato al Maradona. Allegri ha sempre detto di aver guadagnato sul campo i 59 punti, ma qualcosa è accaduto certamente, anche perché la squalifica ai dirigenti è stata confermata. Spero per il bene del calcio italiano che ci sia giustizia. La partita? La Juve sarà molto chiusa, come del resto lo è stata per tutto il campionato, dal primo difensore a Vlahovic ci sono 20, massimo 30 metri, difendono tanto e poi ripartono in velocità, ma la loro capacità di gioco è inesistente. Certo, la Juve porta i risultati a casa, tuttavia il napoli ci piace di più per la ricerca del risultato attraverso il gioco: possesso palla, precisione sotto porta, quella che è un po’ mancata con il Milan. Le motivazioni? Il Napoli deve guardare al 7, al 15 maggio per ottenere il titolo di Campione d’Italia, a prescindere dagli avversari. L’obiettivo va al di là di tutto, la Juve forse mentalmente sta meglio degli azzurri, che però non devono pensare all’albero, ma al bosco. Tra poco gli azzurri entreranno nella storia, ed è ciò che conta”.
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