Edu Vargas, questo (semi) sconosciuto. Più che altro su queste latitudini, dove la sua conoscenza è stata fatta a piccolissime dosi e non in maniera approfondita. Come probabilmente il caso avrebbe richiesto. Sta di fatto che, lo sgusciante bomber cileno (ben 15 reti con la nazionale in 33 presenze), non ha avuto l’opportunità di mostrare in modo adeguato le sue credenziali. Il 24enne di Santiago, al suo arrivo a Napoli, era accompagnato da carta ben esplicita, che cantava e suonava pure. Visto che ai gol con la nazionale, quelli nell’Universidad de Chile (31 in 78 presenze) ed il bel gioco prodotto nel club di provenienza, va allegata una piazza d’onore nel corrispondente Pallone d’Oro sudamericano (2011) in scia al fuoriclasse Neymar. E dunque, durante tutto il 2012 appena intravisto e presto accantonato. Vero è che non s’è poi mai “preso” molto con Mazzarri, ma oltre a ciò ci ha messo anche del suo. Non riuscendo ad ambientarsi, non trovando il necessario feeling con l’ambiente e lo spogliatoio.
GIROVAGO. E poi fra Brasile e Spagna, dal gennaio 2013 allo scorso giugno, prima nel Gremio e poi nel Valencia, dove ha messo a segno 14 gol in toto. E’ andata perciò un po’ meglio, ma Edu non è tuttavia riuscito a lasciare nelle due piazze il segno che avrebbe voluto. Tanto che alla fine sia i brasiliani che gli spagnoli non hanno di certo fatto carte false per trattenerlo. E allora, cosa succede al benedetto ragazzo che poi in nazionale si trasforma? Che ne sarà di quel fulmine di guerra capace d’infilzare in un Mondiale la Spagna (cui fece anche il suo primo gol con la Roja), di essere peraltro eletto dalla Fifa “miglior giocatore” dell’incontro?
PROIEZIONI. La strada per adesso sembra tracciata. Dopo la fine delle vacanze in Brasile con Dani Collet, modella verdeoro che a novembre dovrebbe renderlo papà, si aggregherà al gruppo in quel di Dimaro per essere valutato con più attenzione da Benitez. Chissà, potrebbe arrivare in ritiro il Vargas “Jekill” e convincere il tecnico a dargli una nuova chance azzurra. In caso contrario va da sé che il Napoli non lo svenderebbe (per meno di 10 milioni, avendone sborsati 12), né tantomeno gradirebbe (concorde il calciatore) l’ennesima sistemazione provvisoria. Tanto più dopo la brillante parentesi mondiale.
Fonte: Corriere dello Sport
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