Perché dopo sette anni a Napoli l’ex pibe de oro si è «fermato» a una media di 0,44 gol a partita (ed è settimo nella classifica generale del rendimento dei bomber azzurri). La Edi-mania impazza ancora, dopo la doppietta contro la Fiorentina e la rete ai Blues, che arriva al termine di quaranta giorni mostruosi: doppietta all’Inter in Coppa Italia per un totale di 9 gol nelle ultime 11 partite.
La somma delle realizzazioni di questa magnifica stagione di Cavani fa spavento pensando che il fenomeno uruguaiano ha appena 25 anni: il totale fa 23 reti in 32 partite ufficiali. Ne ha segnate 15 in serie A, 5 in Champions e 3 in Coppa Italia. Cavani c’è sempre. Non ha battute a vuoto, non si stanca, non ha bisogno di turnover. Va in campo e fa sempre il suo dovere, che è quello di far vincere il Napoli. Da un anno e mezzo ci riesce in pieno: per questo, nonostante la tentazione, Cavani non salterà neppure la gara di domenica sera contro l’Inter.
Anche perché, fin da ieri, Walter Mazzarri ha spiegato ai suoi ragazzi che il miglior modo per arrivare a Stamford Bridge è giocare al massimo e vincere in campionato (e in Coppa Italia). E per farlo occorre piazzare lì davanti a tutti il Matador. Il tridente inoltre perderà un pezzo: Hamsik è squalificato e, giocoforza, Pandev ritroverà una maglia da titolare che in campionato non indossa dalla trasferta di Genova.
Cavani è ormai una certezza. In un anno e mezzo ha messo in fila quelli che fino ad ora erano dei semi-dio qui a Napoli: stracciate le percentuali realizzative di Altafini e Cané, ridotte a poca roba persino le media-gol di Careca, Giordano e Carnevale. In pratica, dopo un anno e mezzo è a metà strada dal record di realizzazioni di Maradona (115 gol). Se continua così a maggio del prossimo anno potrebbe esserci l’incredibile sorpasso.
La vera sfida che attende il Napoli, adesso, è quella di non cadere nella tentazione di correre con la mente già alla notte col Chelsea, già calamitato dal fascino della sfida che non lascia scampo. Ed è per questo che non ci saranno stravolgimenti nella formazione che Mazzarri prepara per il posticipo di domenica sera. Non solo perché anche i nerazzurri saranno stanchi (e delusi) dall’impegno infrasettimanale in Champions (avranno, per di più, 24 ore di riposo in meno) ma anche perché, in cuor suo, il tecnico del Napoli al terzo posto non ha rinunciato. E per farlo intendere anche alla squadra, manderà in campo la formazione migliore.
Quella che incarna, rinfrescandola, la miglior tradizione del contropiede che sa colpire, con le volate di Lavezzi, i tagli profondi di Cavani, gli incroci e le stangate di Hamsik, Inler o Gargano. Il percorso del Napoli rappresenta un modello alternativo al calcio degli sceicchi, anche se De Laurentiis non è povero e di soldi nel club ne ha messi tanti, rinunciando soprattutto a vendere: Cavani è proprio uno di quei gioielli senza prezzo che «il gioielliere» geloso del suo scrigno non intende dare via. Per nulla al mondo. Anche se i rumors dei tabloid inglesi, nelle ultime ore si sono scatenati come al solito. L’ultimo assalto è, in ordine, del Chelsea per Lavezzi, del Manchester Utd per Hamsik e del City di Roberto Mancini per Cavani.
I napoletani del mondo intero pensano solamente alla Champions League ma il Napoli no, il Napoli e Mazzarri devono far finta che il campionato e il terzo posto siano ancora una creatura viva e vegeta.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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