Per i difensori avversari deve essere davvero un problema insormontabile affrontare gli allenamenti nella settimana precedente la partita contro il Napoli di Edinson Cavani. Il Matador, infatti, non dà punti di riferimento, svaria da un capo all’altro del fronte d’attacco oltre ad essere uomo-ovunque con anche recuperi sugli avversari fin dentro l’area di rigore di De Sanctis.
Cavani ha segnato in tutti i modi e da tutte le posizioni ed in ogni momento della partita. Predilige, chiaramente, il gol di destro (37), ma si fa valere anche nel gioco aereo (11). Le sue reti arrivano da destra (24), da sinistra (23) o dal centro (25). Non è un centravanti di rapina, ma ha segnato spesso sfruttando le corte respinte dei difensori o dei portieri avversari. Ma non si fa problemi a tirare da fuori area (7 gol) e non sono poche le volte che il gol il Matador se lo costruisce da solo, senza attendere gli assist di Lavezzi, ieri, Hamsik, Pandev e Insigne, oggi.
Con una splendida preparazione atletica, aiutato anche da una sana vita privata, non ha momenti di appannamento ed, anzi, il suo quarto d’ora migliore è proprio l’ultimo con ben 17 gol segnati dopo la mezzora della ripresa, molti, spesso, decisivi.
Dalla sua ha anche una disarmante continuità. Basti pensare che in questi anni a Napoli al massimo è rimasto a secco per sei partite di fila. Nessun gol per i 46 giorni tra la doppietta alla Roma del 12 febbraio 2011 e quella al Cagliari del 20 marzo.
Un bomber completo che sta entrando a grandi passi nella storia del calcio napoletano non solo per il settimo posto assoluto conquistato mercoledì sera e per l’incredibile rendimento che sta tenendo in maglia azzurra, ma anche perché erano anni che il Napoli non poteva vantare un capocannoniere in serie A. Il 30 gennaio del 2011, alla ventiduesima giornata, ha riportato un azzurro da solo in cima alla classifica dei bomber ventidue anni dopo Careca, primo nel febbraio del 1989 davanti a Serena e Van Basten.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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