L’attaccante della Sampdoria, l’italobrasiliano Eder, è stato intervistato dai colleghi de Il Mattino. Ecco le sue parole:
Eder, si aspettava un Gabbiadini così ben inserito nel Napoli? “Chi ha giocato con Manolo conosce le sue qualità, quindi non mi hanno sorpreso nè i suoi goal nè le sue buone prestazioni”
Le manca? “Qui alla Samp adesso ne ho tanti altri: Eto’o, Muriel, Okaka, Correa, Bergessio… Manolo è un bravo ragazzo e stava bene nel nostro gruppo, però il calcio è anche questo, lui è andato a Napoli, altri calciatori sono entrati nella Samp, domenica ci affronteremo con rispetto, ma da avversari.”
Gabbiadini le ha raccontato qualcosa di Napoli? “Abbiamo parlato un po’ in nazionale, si trova bene, vive bene il gruppo e la città. Però Manolo non è un ragazzo di troppe parole, quindi non abbiamo fatto grandi discorsi.”
In questo girone di ritorno cosa le è successo? “Niente di particolare. Solo cose belle. Il buon rendimento della Samp, la lotta per conquistare un posto nelle coppe europee, la convocazione in nazionale. Alla Samp abbiamo tante soluzioni in attacco e abbiamo cambiato, a seconda della partita, il modulo, quindi ho giocato seconda punta, rifinitore, esterno di destra o di sinistra. Per me, come tutti sanno, l’interesse della squadra viene prima di quello personale. E dicevo la stessa cosa quando non segnavo…”
Eder piede mancino d’acciaio, stella del Brasile del 1982, era l’idolo di suo padre? “Sì, e non siamo parenti. Però proprio attraverso mio padre e la stampa brasiliana ha fatto sapere che avrebbe piacere di conoscermi. Ci sarà sicuramente l’occasione. Se porto il suo nome non è un caso, mio padre lo ha scelto perché era un suo grande tifoso.”
I suoi gol a Sofia con la maglia azzurra: ma lei che pensa di chi dice che gli oriundi non sono italiani? “Ognuno è libero di avere la propria opinione. Io penso che gli oriundi nel calcio italiano ci siano sempre stati e penso che, in altri sport, ci siano anche in numero superiore. Credo che siano state fatte troppe polemiche inutili.”
Quanto è grato a Conte per la convocazione? “Moltissimo. Sapevo che mi stava seguendo, ma non mi aspettavo una chiamata così veloce. Lo ringrazierà sempre. Con lui si lavora tantissimo, però mi sono trovato molto bene, sia con il ct che con gli altri compagni: mi hanno accolto tutti con grande naturalezza.”
Quanto non le sono piaciute le parole di Mancini? “In realtà anche questa polemica è stata gonfiata ad arte. Ripeto: non giudico e rispetto le opinioni di tutti.”
Ma davvero non ha mai sognato la maglia del Brasile? “Direi una bugia se dicessi il contrario però sono venuto in Italia molto giovane, quando davvero in Brasile mi conoscevano in pochi, quindi non ho mai avuto un rapporto diretto con la Selecao. Poi ho letto che anche Dunga mi teneva sotto osservazione, però la mia scelta l’avevo già fatta.”
Calcisticamente si sente italiano, brasiliano o spagnolo per questa faccenda che lei giocherebbe come un ‘falso nueve’? “Italiano. Nel calcio italiano ho fatto la gavetta, sono cresciuto, come atleta e come uomo, ho giocato in quasi tutte le categorie e sono stato molto felice quando ho ricevuto i complimenti delle mie ex squadre per la convocazione in nazionale. Vuol dire che, a prescindere da gol e prestazioni, ho lasciato un buon ricordo.”
Che meriti ha Mihajlovic in questa vostra stagione? “Parlerei anche della scorsa stagione, quando il mister è arrivato le cose non andavano bene, lui ci ha trasmesso maturità e coraggio. E ha sempre la forza di alzare l’obiettivo: è un martello”.
Cosa le piace di più del tecnico serbo? “La chiarezza e la preparazione.”
Sarà contento Gabbiadini se dovesse prendere il posto di Benitez? “Non sono il ventricolo di Manolo. Chiedetelo a lui…”
Lei è molto religioso? “Cattolico praticante. Io e tutta la mia famiglia.”
Secondo lei chi andrà in Champions tra Roma, Lazio e Napoli? “Scusate, ma sono concentrato solo sull’obiettivo europeo della Samp. Noi siamo un po’ dei simpatici rompiscatole in questa situazione, però ci diverte molto questo ruolo che nessuno ci avrebbe affidato all’inizio della stagione.”
Chi tra Pioli, Garcia e Benitez più l’affascina? “Se parliamo di fascino, dico mia moglie.”
Degli attaccanti del Napoli, chi è il suo preferito? “Sono tutti forti, a partire da Manolo. Ma non si offenderà nessuno se dirò che Higuaìn è quello che può sempre fare la differenza.”
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