Occhio a non esagerare col turn over, per evitare un’altra figuraccia europea. In Ucraina non si scherza: mettere a rischio la qualificazione è un attimo, anche se siamo a metà percorso. Dodici gironi di Europa League e appena tre squadre che viaggiano a punteggio pieno. Il cerchio si stringe attorno a colossi come Lione e Atletico Madrid, ma per l’occasione c’è anche il Dnipro ad aver inanellato solo vittorie. E a scandire l’attesa dell’impegno con il Napoli, domani sera, non può che essere l’anticamera di un sogno. I partenopei, alla prima assoluta contro una formazione ucraina, sono avvisati.
TESTA ALL’EUROPA – Più unica che rara, come occasione. A certificarlo vi è senz’altro lo scivolone di sabato in campionato contro lo Zaria Lugansk per 3-2: non è bastata la doppietta di Kalinic (il secondo gol realizzato a tempo ormai scaduto) per impedire lo scivolamento del Dnipro a -12 dalla capolista Shakhtar, conservando comunque il secondo posto in virtù della contemporanea disfatta della Dinamo Kiev. Ma quanto accaduto nell’ultima gara può avere una coda pesante: perché in campo nel primo tempo sono andati otto giocatori stranieri su undici, superando il limite consentito. Facile quindi pensare che una sanzione sia dietro l’angolo, nella forma dello 0-3 a tavolino. Sfumatura che non può passare in secondo piano, anche senza condizionare i pensieri in vista di domani. Gli uomini di Juande Ramos, peraltro, avevano ceduto il passo anche prima di affrontare l’Aik Solna nella seconda giornata di Europa League. Tutto per conservare energie in un binario parallelo, quello internazionale, in cui gli ucraini si stanno ritagliando un discreto prestigio europeo. Che, nei primi due incontri del girone, è anche passato attraverso scelte pressoché immutate da parte del tecnico spagnolo. Pochi cambiamenti, dunque, anche nella gara contro il Napoli, dopo averle suonate al Psv e firmato il sorpasso in Svezia nel giro di nove minuti, ribaltando l’1-2. Kalinic, ad esempio, è sempre più una certezza. Autore della prima marcatura contro l’Aik, insieme al bomber potrebbe giocare Matheus (già in rete con il Psv) il cui ingresso si è rivelato un toccasana per favorire la rimonta del Dnipro. Il 4-4-2 come impostazione di base non è in discussione, anche se la variabile del 4-5-1 può essere tenuta da conto. A giudicare, soprattutto, dalla grande capacità di inserimento che trovano i centrocampisti del Dnipro. Altro ballottaggio della vigilia è quello tra Zozulya e Aliyev. Denisov, dopo due esclusioni consecutive, rimane un interrogativo per Juande Ramos.
DUE NEL MIRINO – La vetrina europea guadagnata dal Dnipro non passa inosservata agli operatori di mercato, che hanno già messo sotto osservazione un paio di talenti. La Roma, in particolar modo, si era già mossa in estate individuando nella fantasia di Yevhen Konoplyanka l’uomo giusto da consegnare a Zeman. La titubanza di fronte ai sei milioni di euro richiesti ha fatto interrompere i contatti, e ora l’esterno offensivo sembra in procinto di rinnovo contrattuale. L’altro incursore di fascia, Denisov, è praticamente separato in casa: va in scadenza il prossimo 31 dicembre e con tutta probabilità dovrebbe lasciare l’Ucraina. Ad attenderlo c’è la Premier League, mentre Inkoom piace in Germania a Werder Brema e Amburgo.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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