Massimo Sparnelli ex ufficio stampa del Napoli:
“Un altro trofeo, per poi dirsi addio. Possibilmente, con lo scudetto sul petto, restando così nella storia del Napoli. E poi cominciare un nuovo ciclo altrove, in Italia o in un altro campionato europeo. Sarà l’ultimo anno di Walter Mazzarri sulla panchina azzurra. Questione di stimoli. E di un’organizzazione societaria che non ha mai soddisfatto le esigenze del tecnico livornese, in scadenza di contratto e che domenica raggiunge le trecento panchine in serie A. Poca intesa con De Laurentiis sugli obiettivi a breve termine del club. Soprattutto, l’ennesima sessione di mercato in cui sono arrivati atleti di seconda-terza fascia, nessun top player, per un Napoli che non si è rinforzato come era negli intendimenti dell’allenatore, convinto di meritare un club di prima grandezza. Perché Insigne, almeno per ora, non vale Lavezzi, pagato profumatamente dal Psg, che però potrebbe mancare nel corso dell’annata. Perché non sono sbarcati a Napoli i vari Ivanovic, Meireles – finito poi al Fenerbahce – o Lassana Diarra, passato all’Anzhi. E’arrivato Behrami, non è stato acquistato il difensore centrale necessario per il salto di qualità. E Mazzarri ha dovuto pure accettare la presenza di Vargas come quarta punta, alternativa a Cavani ancora poco affidabile. Insomma, il bis del mercato della passata stagione, buono, non ottimo, con il tecnico che sottolineava più di una volta che i suoi obiettivi erano Vucinic, Vidal, decisivi per lo scudetto juventino, e Mimmo Criscito. Ancora una volta sarà lui a dover fare la differenza per una grande stagione azzurra. Prima dei saluti, dei ringraziamenti a Mazzarri per l’eccezionale lavoro svolto a Napoli, c’è da correre per il vertice, approfittando di un livellamento verso il basso delle altre big – in testa le milanesi, alle prese con la rifondazione tecnica ed economica – e della Champions League che potrebbe portare via punti preziosi alla Juventus“.
Fonte: TMW
La Redazione
P.S.
