«Il Napoli tra le favorite del campionato? Mi viene da fare gesti scaramantici perchè ci sono tanti gufi in giro. E poi penso che c’è un tentativo di scaricare da altre piazze tutta la tensione su Napoli», uno dei passaggi chiave di Riccardo Bigon, direttore sportivo del Napoli alla presentazione dei tre neo acqusiti: Mesto, El Kaddouri e Uvini. «Noi vogliamo stare tra le prime cinque-sei squadre, vogliamo giocarcela alla pari con loro tenendo presente che la Juve parte un gradino più su di tutte le altre», dice.
«Sul mercato sarà il campo a dare il responso. Noi avevamo obiettivi di consolidamento interno ed esterno e abbiamo fatto il nostro senza proclami. Quest’anno non abbiamo la Champions e con l’Europa League c’è la possibilità di far ruotare più giocatori. E poi in più ruoli avremo due titolari e non solo delle alternative. Si parlava tanto di top player, tutti lo cercavano e nessuno lo ha preso. Direi che un colpo importante è stato quello di Pandev, un colpo da top player». Il passaggio su Insigne: «È stato un orgoglio vederlo esordire con la maglia della Nazionale, il mio compito sarà togliere l’attenzione da lui, sta avendo tutto troppo in fretta. Rappresenta la punta dell’iceberg del vivaio». Il passaggio su Mazzarri, in scadenza a fine stagione: «I grandi allenatori ormai fanno così, preferiscono stare in scadenza. Il suo punto di vista lo ha già espresso più volte». Ancora su Mazzarri e sul mercato. «E’ il settimo anno che lavoriamo insieme e il feeling è particolare. Le decisioni al 99,9 per cento vengono prese di comune accordo. Ci sta che per qualche operazione il gradimento è massimale e per altre un po’ meno». I rinnovi. «Campagnaro e De Sanctis? Stiamo lavorando per trovare un’intesa. Cavani? Il vero contratto fu quello dell’anno scorso quando lo abbiamo blindato. Quest’altro è stato importante per ripartire con la massima serenità».
Un esperto, Mesto. «Questo non è un punto di arrivo, a trent’anni voglio migliorarmi. Ho scelto il 16 perchè le altre maglie erano impegnate e così ho optato per il giorno del mio matrimonio». Poi due giovani, El Kaddouri. «Non mi piacciono i paragoni con Hamsik e Zidane. La maglia? Avrei voluto la 10 ma è stata ritirata sia a Brescia che a Napoli. Così ho scelto un numero che a Napoli dicono porti fortuna. Il ruolo? Ho fatto il trequartista, la seconda punta e la mezzala. Non ho problemi». Un altro giovane, il brasiliano Uvini. «La squadra è forte, non ci manca nulla per lottare per lo scudetto. I mondiali in Brasile, un sogno. Thiago Silva mi ha convinto a venire in Italia, il fatto che mi abbia paragonato a Lucio è un onore».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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