Dimaro. Dries Mertens la freccia belga nell’arco di Benitez. Motivato, fiducioso, già innamorato di Napoli, pronto a prendersi le sue responsabilità e a lasciare il segno con assist e gol. «Le mie caratteristiche? Segnare e fare assist. Ma so bene che dovrò anche lavorare per la difesa».
Preoccupato per l’ambientamento nel campionato italiano?
«Per me questo è un grande passo, sono molto contento, avevo deciso di lasciare il campionato l’olandese e spero di ambientarmi al più presto: prima di cominciare in Olanda dicevo che potevo fare quindici gol e 10 assist o viceversa. Ora dico che nel Napoli punto a segnare tra i 10 e i 20 gol».
C’è competizione con Insigne per un posto a sinistra?
«No, assolutamente. L’ho conosciuto, una persona che mi piace, mi ha accolto bene anche se dialoghiamo ancora poco perché io parlo poco l’italiano e lui poco l’inglese».
Prime impressioni su Napoli?
«Ci sono stato con la mia ragazza: Napoli è molto bella, la cucina è ottima, cercherò di venire con la mia famiglia e di imparare al più presto la lingua. Spero di contribuire ad elevare il livello della squadra».
Punta alla maglia numero 7 di Cavani?
«No, ho sempre giocato con il numero 14 e vorrei continuare così. Tutti dobbiamo pensare a segnare e non solo io. Benitez ha augurato 20 gol a Callejon? Sarebbe importante per la squadra».
Che effetto fa avere Benitez come allenatore e immagina l’emozione Champions?
«Sono molto orgoglioso di avere Benitez come allenatore, Hazard mi ha detto ottime cose di lui. Avere l’opportunità di giocare la Champions League è uno dei motivi per cui sono qui, sono venuto per crescere di livello».
Chi tra i suoi nuovi compagni l’ha impressionata?
«Seguo il Napoli da tempo, una bella squadra. La forza del Napoli sta nella squadra, bisogna difendere e attaccare in maniera compatta».
Chi ritiene sia la rivale più importante per lo scudetto?
«Sono tutte buone squadre, bisogna vincere tutte le partite anche contro le squadre più piccole. Non esiste per me una gara speciale anche se i tifosi già mi chiedono di segnare un gol alla Juve, forse perché non è molto amata».
Perché ha accettato il Napoli?
«Un mix di motivazioni: la presenza di Benitez, la possibilità di giocare la Champions ed è stata una scelta passionale e di cuore».
A quale calciatore si ispira?
«Mi piace molto Ribery che gioca nel mio stesso ruolo, lo seguo molto e cerco di potergli rubare qualcosa».
Nainggolan le ha parlato del calcio italiano?
«Sì, molto ed è stato il primo a farmi sapere dell’interesse del Napoli. Mi ha detto che ora in Italia il calcio è più offensivo e quindi potrò trovarmi a mio agio. Spero di fare bene anche per la mia nazionale belga per la coppa del Mondo ma soprattutto di vincere a Napoli».
Dove spera di arrivare in Champions?
«Sia in campionato che in Europa spero di spingermi il più in alto possibile».
Cosa le ha chiesto Benitez?
«Mi ha detto che devo lavorare molto sulla fase difensiva per poter essere utile alla squadra. Preferisco giocare a sinistra ma posso giocare in qualsiasi posizione. È chiaro che non sono venuto per fare panchina e spero di giocare titolare per poter dare un contributo importante alla squadra».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
G.D.S.
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