Ecco le prime parole di Sosa da giocatore del Napoli: “Le mie prospettive sono molto buone, ho parlato con Lavezzi di cui sono molto amico, e so che questa è un’ottima squadra. Il mio ruolo è quello di centrocampista, ma posso giocare anche più avanti, non ho problemi. Al Bayern sono stato impiegato in un ruolo non mio, ed è per questo che ho avuto poche possibilità per mettermi in mostra. Il soprannome “Principito” nasce per la mia somiglianza con Francescoli. Come ogni argentino per me è un onore essere a Napoli, dove ha giocato l’idolo di tutti noi argentini. Il campionato italiano? La differenza con gli altri campionati la potrò notare solo quando sarò in campo, sulla carta è difficile dirlo”.
Ancora Sosa: “Europa League o Campionato? Un giocatore vuole sempre vincere tutto, non si può dire a priori. E’ chiaro che bisogna vedere come si mettono le cose nelle due competizioni. Arrivo qui con tanta voglia di giocare, so che la concorrenza è molta ma non mi spaventa. Di promesse per il momento non ne faccio, l’importante è scendere in campo e dare tutto: voglio sentire il calore dei tifosi del San Paolo. In questo momento per me è importante imparare i movimenti di squadra, so bene che in Italia la tattica è un aspetto fondamentale: devo allenarmi giorno dopo giorno per entrare nei meccanismi. Il numero? Portavo il 7 all’Estudiantes con cui ho fatto il mio record di gol, spero che il doppio 7 mi consenta di segnare il doppio dei gol”.
Sosa: “Quando sarò chiamato in causa non mi tirerò indietro per tirare i calci di punizione, che ora sta provando soprattutto il pocho”.
Bigon: “Sul ruolo posso dirvi che la nostra intenzione è quella di impiegarlo in una posizione avanzata del campo. Le caratteristiche sono quelle del centrocampista dietro le punte o dell’esterno che può creare situazioni da gol per i compagni”.
Sosa: “Posso giocare sia come volante che come esterno, non ho problemi”.
Fassone: “Il Napoli è una società in crescita, non siamo ancora la quarta società per quanto riguarda i ricavi, e i costi devono essere proporzionati ai ricavi: dobbiamo essere capaci di tenere in equilibrio i conti, incrementando i ricavi e di pari passo i risultati sportivi per crescere ulteriormente”.
LA REDAZIONE
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