Diego non c’entra. Sono giorni e giorni che Angelo Pisani, l’avvocato di Maradona insiste nel ribadire che una sentenza del 1994 dei giudici tributari è l’atto giusto per chiudere la partita da 35 milioni tra Diego ed il Fisco Italiano «oltre l’inesistenza degli accertamenti e della cartella nonché la prescrizione», secondo il legale.
29 giugno 1994, questa è la data in calce a una sentenza della Commissione tributaria regionale Campania (presidente Giuseppe Persico, Ugo Cattaneo) e che coinvolge l’ex Calcio Napoli, Alemao e Careca «ma di fatto anche Maradona come coobbligato», dice Pisani. Alla pagina 19 è scritto «inoltre, anche per il caso Maradona, i giudici penali hanno definito i procedimenti a carico dei rappresentanti della società Calcio Napoli con i due decreti dei GIP su conformi richieste del Pm. I giudici penali hanno escluso per tutti e tre i calciatori che i corrispettivi versati agli sponsor fossero in realtà ulteriori retribuzioni destinate ai calciatori; ed hanno espressamente affermato la insussitenza dell’obbligo in capo alla società Calcio Napoli di effettuare il versamento delle ritenute alla fonte su dette ulteriori somme di denaro». Scrivono ancora i giudici: «Nemmeno per il caso Maradona l’ufficio ha prodotto nuovi elementi di prova come indicato dalla risoluzione ministeriale 56/1064 del 16/10/1990 Min. Fin. L’appello della società Calcio Napoli va perciò accolto, con l’annullamento dei sei accertamenti notificati dall’Ufficio (l’agenzia delle entrate, spiega l’avvocato, ndr) per omissione di versamento delle ritenute alla fonte per gli anni dal 1985 al 1990». Si tratta, per Pisani, degli accertamenti che coinvolsero anche il coobbligato Diego Armando Maradona: «È stato assolto già in sede penale nel ’94 e i pignoramenti che gli sono stati fatti sono procedure irregolari. Maradona è un uomo assolutamente libero e può tornare in Italia senza alcun problema anche domattina».
Ma la battaglia prosegue. Pisani sottolinea con forza che «Maradona vuole dimostrare che non c’è mai stata evasione fiscale da parte sua, del Calcio Napoli, di Careca e di Alemao. Diego è stato assolto già dai giudici penali. La verità è stata poi accertata nella sentenza del 1994 che è sempre stata tenuta nascosta e che noi abbiamo portato alla ribalta e notificheremo al Presidente della Repubblica e al ministro della Giustizia». Oltre che all’Agenzia delle entrate e alla Corte europea dei Diritti dell’uomo.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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