Sulla ruota di Genova, sponda rossoblù, se si dice 33 si pensa a Juraj Kucka. Nel ribollente calderone (ahimè, di questi tempi ci si scotta solo a scriverlo) d’inizio mercato c’è finito pure lui, a ruota, dopo tanti altri. Il nome nuovo per il Napoli è proprio quello del gladiatore slovacco, un bel tipetto super-corazzato da (eventualmente) sistemare in mediana a mo’ di frangiflutti. Muscoli, grinta, cattiveria agonistica, determinazione: non lo sposti manco col tritolo, e lui va di potenza sulla linea mediana a tutto cingoli, tanto da guadagnarsi l’appellativo di “carro armato” . Ma non fatevi ingannare, Juraj ha l’armamento giusto per seminare scompiglio a centrocampo, con quella stazza di 186 cm per 86 kg, ma alla sommità di tutto questo po’ po’ di muscoli è montato, in una sorta di controsenso, un viso delicato, dai tratti regolari e lo sguardo mite. Insomma da classico bravo figlio di famiglia.
BASSO PROFILO– Una stagione e mezza di Genoa, in compartecipazione con l’Inter, poi la fresca risoluzione a favore dei liguri (versati 7 milioni ai nerazzurri a bilanciare la metà del baby Longo, rimasto quindi a Milano) e mai una nota stonata. Il panzer slovacco è un giovanottone piuttosto timido di 25 anni, dalle maniere spicce (in campo) che, fuori dal rettangolo di gioco, sa fin troppo bene come stare al posto suo. Da vero professionista preferisce volar basso, anche se turbato dai fatti di Genoa-Siena (il ritiro delle maglie da parte di una frangia di tifosi) tanto da augurarsi di finire in nerazzurro, cosa che poi non s’è verificata, attirandosi più di un’antipatia. I tifosi non sembrano entusiasti di lui, come d’altronde di molti altri suoi compagni dopo un’annata da dimenticare, e nemmeno la critica ne ha stilato giudizi lusinghieri. Ma chi lo conosce bene, sa che lo slovacco quando è ben accordato va che è una bellezza, e le sue caratteristiche farebbero comodo a qualsivoglia squadra volesse incentivare l’aspetto muscolare ed i centimetri in mediana.
E ALLORA?– Allora pare che il Napoli sia interessato. E pare che nell’affare (evitando di parlare di cifre, che nelle scaramucce preliminari lasciano il tempo che trovano) possa rientrare Santana, ormai fuori dai piani tecnici di Mazzarri. Quindi l’argentino più moneta da quantificare per lo slovacco, questo è quanto plana nell’immediato sull’onda anomala e bizzarra di un mercato che sforna nomi ed ipotesi come fossero bruscolini. Stando ai “report” (in campo anche contro il Napoli battuto dai grifoni per 3-2) e le peculiarità, il giocatore potrebbe anche fare al caso, andare cioè a completare un reparto ancora piuttosto sfolto ed anche “leggerino” in fatto di peso e centimetri, visto che poi del Donadel redivivo si sa ancora poco e nulla.
PRO E CONTRO– Anzitutto la buona adattabilità al nostro campionato. Non ci ha messo molto lo slovacco ad ambientarsi, e questo è naturalmente un buon “pro” , ma bisogna verificarne tenuta e solidità. Nell’ultima stagione s’è infortunato a più riprese, e sempre a livello muscolare, tanto da restare più di un mese fuori dopo il match di marzo con la Juve, per una lesione al muscolo vasto intermedio della coscia sinistra. E perciò se servono muscoli in più, va ben valutato che non siano fragili. Va da sé, a ben vedere, che il suo vero debutto in Italia è coinciso con la crisi genoana, tanto virulenta da destabilizzare compagni molto più esperti, e perciò Kucka potrebbe aver espresso solo in parte il suo potenziale. Le credenziali d’altronde non mancano. E’ compagno ed amico di Hamsik (con accenno di cresta come l’azzurro) ed inoltre è salito sul podio del miglior giocatore slovacco dell’anno, preceduto da Skrtel e Marekiaro.
ORECCHIE DA…– “Non ne so nulla!” ha chiarito Preziosi intervenendo alle radio locali, dopo aver ribadito di aver passato la palla in ottica mercato al dg Pietro Lo Monaco. Chiedere a lui, perciò, se si riesce. In passato più affari fra i due club gemellati sono sfumati (vedi Criscito e Modesto) ma questo potrebbe non voler dir niente. Nei giochi di mercato non è poi cosa così insolita fare orecchie da mercante…
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.F.