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Ecco come può giocare il Napoli con l’innesto di Jorginho in mediana…

Jorginho copre tutti i ruoli del centrocampo e ha qualità che al Napoli mancano

NAPOLI – Un centrocampista raffinato, dai piedi vellutati e dalla grande visione di gioco, questo è Luiz Frello Filho, meglio noto come Jorginho, 22 anni appena compiuti (il 20 dicembre), brasiliano di Imbituba, cittadina di poco meno di quarantamila abitanti nello stato di Santa Catarina. Un calciatore più di qualità che di quantità; più tecnico che fisico (peso intorno ai 70 kg per un metro ed ottanta centimetri). Ma Jorginho è sbarcato in Italia poco più che un ragazzo, a 15 anni, ed ha imparato anche l’arte dell’interdizione, anche se non è il suo forte. Eppure a Benitez va bene anche così. Jorginho è giovane, possiede margini di miglioramento e nell’organico del Napoli non esiste un suo omologo. Ecco perché il tecnico spagnolo ha dato il suo okay: il brasiliano dà del tu al pallone e può partecipare con disinvoltura al possesso-palla; può servire in un lampo gli esterni d’attacco perché possiede anche la battuta lunga; può andare direttamente al tiro in quanto ha anche fiuto del gol. Insomma, valeva la pena aggregarlo a Castelvolturno ed aumentare il tasso tecnico di un intero reparto.  Jorginho sa giocare meglio in un centrocampo a tre, da mezzala classica, ma se la cava anche a due, magari piazzandosi davanti alla difesa grazie alla sua padronanza di palleggio e distribuire gioco. Accanto ad Inler, il talento di Ibituba può proporsi per ricevere la sfera e farla girare a suo piacimento in cabina di regia azionando magari quel possesso-palla che tanto piace a Benitez; accanto a Behrami, invece, potrebbe fungere anche da assit-man e provare ad andare anche al tiro, perché no. Dopo il bel campionato in B, quest’anno s’è imposto in serie A senza il minimo disagio: sette gol e quattro assist in diciotto presenze la dicono lunga sulle sue qualità. Mandorlini gli ordinato spesso di agire da trequartista ma Jorginho sa districarsi anche a centrocampo, anzi irrobustendosi e crescendo in personalità può diventare davvero una pedina preziosissima per il Napoli ed anche per la Nazionale italiana dal momento che è entrato in possesso del doppio passaporto.

Fonte: Corriere dello Sport

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