Al San Paolo si incrociano le ambizioni di titolo di due tra le squadre più accreditate alla vigilia del campionato. Le premesse, però, sono agli antipodi...
Tre sono già andate in archivio, regalando indicazioni significative su cui potrà – o non potrà – ambire al titolo. Il Milan ha strappato tre punti pesanti ad una Roma di valore, ma ancora acerba; la Juventus ha sbancato San Siro confermandosi leader, con buona pace di un’Inter ormai tagliata fuori dalla lotta per lo Scudetto; infine la Lazio, con il tris al Cagliari, ha virtualmente invitato a tenere i riflettori puntati sull’Olimpico biancoceleste nei mesi a venire.
Mancano ancora due crocevia, per completare la cinquina. L’incontro tra Genoa e Inter è stato ridimensionato dallo scivolone dei nerazzurri contro la Signora. La rincorsa, oggi, è tarata su un altro traguardo: la zona Champions, più che la vetta. Quella di proprietà della Juve, che domenica sera dovrà passare sotto le forche caudine dell’ultimo, vero esame di questo inizio di stagione.
Ecco, Napoli-Juventus – tra le cinque partite messe preventivamente sotto la nostra lente d’ingrandimento – è forse la sfida che più di qualunque altra potrà incidere sul prosieguo del campionato, a meno di un pareggio che lascerebbe sostanzialmente immutato il quadro.
E’ importante per entrambe, ma in modo diametralmente opposto. La pressione che affligge chi non può sbagliare è tutta sulle spalle degli azzurri: eccessivo parlare di ultima spiaggia a novembre, forse, ma rimediare ad un nuovo passo falso comincerebbe a diventare difficile. La Juve arriva invece al San Paolo consapevole dell’incommensurabile valore di un’eventuale vittoria e di potersi concedere un’incertezza senza pregiudicare il cammino.
I rischi, insomma, sono tutti per Mazzarri, alle prese con lo stress ‘da frullatore’ che comporta il doppio impegno Champions-campionato. Il Napoli a tratti dà l’impressione di essere frastornato dal rapido avvicendarsi degli appuntamenti: mai brillante ed efficace come la passata stagione, meno intenso nel proprio calcio, in piena fase d’ambientamento ad una nuova dimensione calcistica… con il piccolo particolare di dover portare comunque a casa dei risultati.
Quelli che sono mancati in questo mese d’ottobre. Su sette incontri (compreso quello con il Bayern del 1 novembre), gli azzurri hanno racimolato due vittorie, altrettanti pareggi e ben tre sconfitte. Troppe, per chi punta a stare lassù. E’ mancata continuità, e la sensazione è che stia subentrando una sorta di ‘abitudine all’altalena’ per la quale tutto viene giustificato dalla partecipazione alla Champions. Le attenuanti fioccano, dopo 21 di assenza dal massimo palcoscenico europeo. Ma non bisogna farne uno scudo.
Nonostante problemi, intoppi e calendario fitto, il Napoli è ancora lì, quinto in classifica, inserito a pieno titolo tra le papabili allo Scudetto (come noi stessi, un mese e mezzo fa, avevamo sottolineato). Resta un campionato incerto e aperto a scenari sorprendenti, rinunciare inconsciamente ad esserne protagonisti sarebbe un peccato mortale.
L’incrocio ad alta quota contro la Juventus sembra essere messo lì su un piatto d’argento. Una vittoria riporterebbe smalto ed entusiasmo, renderebbe più corta la classifica, regalerebbe due settimane di serenità ad un ambiente che ne ha bisogno per riscoprire vecchie e nuove certezze.
L’altra faccia della medaglia fa sognare un popolo, quello bianconero, che da qualche settimana a questa parte ha ripreso a stropicciarsi gli occhi. Ad otto giorni dall’Inter, la Signora si ritrova al cospetto di una nuova, ghiotta occasione di poter urlare forte al campionato la propria candidatura.
Antonio Conte, in soli due mesi, è già riuscito a battere con pieno merito la squadra campione d’Italia in carica e i vice-campioni. Il Napoli, terzo lo scorso anno, è l’esame definitivo: per il valore dei partenopei, per il tabù San Paolo, perchè infilare un tris di vittorie contro le prime tre dell’ultimo campionato avrebbe i contorni di una certificazione di qualità assoluta.
La Juve vista all’opera contro il Milan, o quella del primo tempo di San Siro, ha uomini, idee e fiato per centrare il bersaglio grosso anche a Napoli. Negli ultimi anni Fuorigrotta è stata teatro di nefaste esibizioni per i bianconeri, sistematicamente surclassati nel gioco e nel punteggio dai padroni di casa. Ma mai, nel post-Calciopoli, si era visto tanto furore, agonismo e ritmo nell’undici juventino. E’ da questi ingredienti – troppo a lungo mancati nel corso delle passate stagioni – che passa il colpo grosso in casa del Napoli.
Maggio e il tempo dei verdetti sono ancora lontani, ma segnatevi la data del 6 novembre. Napoli e Juventus se ne ricorderanno come snodo cruciale della propria stagione, tra rimpianti e sorrisi…
Fonte: Goal.com
La Redazione
M.V.
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