Che grinta il Mondo. Che grande. Il «baffo di Rivolta d’Adda» Emiliano Mondonico, 64 anni, una vita sulle panchine di mezza Italia, è tornato in sella. Stavolta alla guida del Novara che ha esonerato ieri Attilio Tesser. Oggi la presentazione con il patron Massimo De Salvo: il Novara è ultimo in A a 12 punti. Ma quella che inizia non è più una delle tante imprese che il Mondo ha vissuto prima da calciatore poi da allenatore.
No, oggi Mondonico si riprende una panchina di A dopo aver dovuto giocare la partita della vita, quella contro il cancro all’addome che a lungo lo ha tenuto lontano dai campi di calcio. Che storia, questa del Mondo. Che vita la sua segnata da episodi clamorosi e da una filosofia, quella del «calcio pane e salame»: veloci passaggi sulle fasce o al centro, cross e tiro finale. Una vita sui campi. Ieri la sostituzione di Tesser che del Napoli fu calciatore, mentre il Mondo al San Paolo fu chiamato nella stagione 2000-2001 al posto di Zeman, ma non riuscì a salvare gli azzurri dalla B.
Ma è la sua storia la notizia. La sua vita da uomo, uomo di calcio che ha superato una della prove più dure che si possano vivere e lo si capisce dalle parole dette ieri a Radio sportiva: «Il primo pensiero è che si è chiuso il cerchio: alla fine di gennaio scorso la prima operazione, e a sei mesi dalla seconda il caso vuole che torni a fare la vita che ho sempre fatto. Che dire, il calcio dà soprese pazzesche. Il semplice fatto che mi abbiano contattato è stato incredibile, poter tornare a fare quello che amo, l’emozione è tornare a vivere. Dispiace per Tesser, durante i miei momenti difficili si è sempre interessato e mi è stato vicino: calcio e vita sono fatti anche di queste cose. Mi auguro che il Novara possa far bene, i meriti sarebbero soprattutto i suoi». Frasi non da tutti, parole non comuni. E il Mondo ha aggiunto: «Io sono innamorato del mondo del calcio, non mi sembra così stravolto, credo che abbia ancora tante emozioni da regalare».
Emozioni. Paure. È il 29 gennaio 2011. Mondonico guida l’AlbinoLeffe in B, tranquilla la posizione di classifica ma arriva l’annuncio choc: deve a lasciare la panchina per un tumore all’addome. Ma il 14 febbraio torna alla guida dei lombardi dopo essere stato operato e sembra fatta. Invece il 13 giugno, il tecnico annuncia, tra le lacrime, di dovere ancora lasciare l’attività e sottoporsi a ulteriori cure: l’operazione di gennaio 2011 non era stata risolutiva. Ne serve un’altra. Ma la resa non fa parte del suo registro. Ed il 14 novembre annuncia di aver sconfitto il tumore che lo aveva colpito. «Finalmente sono guarito del tutto» disse con voce rotta dall’emozione su Rai Uno: «Due giorni fa ho sostenuto gli ultimi accertamenti – scandì a Domenica In per la puntata sulla Giornata per la ricerca contro il cancro – l’incubo è finito». Poi, calibrò il linguaggio: «La partita è finita e abbiamo vinto». Il mondo del calcio italiano tirò un sospiro di sollievo per una storia che non finiva male, per una gara che terminava in vittoria: «È stata fondamentale la vicinanza dei miei cari e di mia moglie – disse il Mondo – Ma anche il calcio ha avuto il suo peso, il calore dei sostenitori e l’AlbinoLeffe. I ragazzi sono stati fantastici: sono la mia seconda famiglia».
Bandiera granata da calciatore, prese il posto nel Torino del povero Gigi Meroni. Ma nella sua carriera di calciatore quando era alla Cremonese non manca un’espulsione cercata per andare a vedere i Rolling Stones nel turno di squalifica. Nelle sue avventure in panchina si ricordano Cremonese, Atalanta, Torino con il quale sfiorò una coppa Uefa persa in una finale nella quale protestò per l’arbitraggio agitando una sedia in aria. Fu squalificato. Ma con i granata vinse la Coppa Italia. E poi il Napoli e la guida della Fiorentina, sua squadra del cuore con la quale ottiene nel 2003-04 la quinta promozione in A della sua carriera, è attualmente l’unico in Italia con tale primato. Quindi la carriera prosegue: AlbinoLeffe, Cremonese, Cittadella…
Ora il Novara. Bentornato Mondo, bentornato in A. Con la tua forza ed il tuo messaggio. Le migliori medicine.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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