E l’ultimo giorno arrivò il tanto sospirato esterno di destra. O vice Maggio, per dirla alla Mazzarri o alla De Laurentiis. È Giandomenico Mesto, 30 anni compiuti a maggio. Arriva, come è noto, dal Genoa a titolo definivo: il suo cartellino è stato valutato 1,4 milioni di euro. E ha firmato un biennale da poco meno di 900mila euro a stagione. «Se sono felice? Sì che lo sono», si schernisce per qualche attimo al telefono senza violare il muro del silenzio imposto dal club azzurro. Oggi sarà a Castelvolturno. Un «habemus papam» lungo quasi tutto il mercato. Un annuncio tutto in salita, dopo che il manager del cursore, Moreno Roggi, aveva cercato di alzare le richieste del centrocampista mandando su tutte le furie il diesse Bigon che per qualche attimo ha persino minacciato di mandare tutto all’aria.
Al solito, una strategia vincente: la carta di riserva era Ezequeil Schelotto, l’argentino delle meraviglia dell’Atalanta (che il dg Marino non avrebbe mai ceduto). Un bluff. Alla fine è arrivato Mesto. Come voleva Walter Mazzarri che molto ha insistito per avere l’ala pugliese (è nato a Monopoli). Il Napoli sarà la quarta squadra della sua carriera, dopo Reggina (2002/07), Udinese (2007/2008) e il Genoa che lo aveva preso nell’estate 2008. Bigon e De Laurentiis hanno voluto accontentare fino in fondo l’allenatore azzurro.
Non è solo una questione di talento e di tattica. Probabilmente nessuno sarà in grado di tracciare un profilo di Giandomenico Mesto meglio di Mazzarri, l’allenatore con il quale ha avuto la definitiva consacrazione ai tempi della Reggina. Mesto, nei tre anni di Mazzarri a Reggio ha anche raggiunto la maglia azzurra. Marcello Lippi nel giugno 2005 l’ha infatti convocato nella tournée in Canada e negli Stati Uniti. Un esordio a Toronto contro la Serbia e Montenegro e poi un’altra presenza anche a New York contro l’Ecuador. Anche Donadoni lo chiama, ma il successore del ct Lippi gli concede solo gli ultimi 10 minuti dell’amichevole a Siena contro il Sudafrica. Con l’Under 21 è stato campione europeo nel 2004 e conquista il bronzo alle Olimpiadi di Atene, successo che gli ha valso la consegna dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica.
È il primo affare ufficiale tra Enrico Preziosi, il presidente del Genoa con origine irpine e il Napoli di De Laurentiis: in realtà l’imprenditore dei giocattoli ha provato fino alla fine ad ottenere il prestito di Eduardo Vargas, proponendo uno scambio con Alberto Gilardino (poi finito al Bologna). Secco il no di Bigon che continua ad avere fiducia nel giovane cileno. Almeno fino a gennaio.
Dopo le visite mediche, arriva anche l’annuncio ufficiale dell’ingaggio di Bruno Uvini dal San Paolo: anche il brasiliano, con passaporto italiano, arriva a titolo definitivo. Ha firmato un contratto di 5 anni e il suo cartellino è stato pagato poco meno di 2,1 milioni di euro. Il Siena non lo ha voluto in prestito. E così il giovane non verrà aggregato in prima squadra ma affidato a Saurini, tecnico della Primavera. L’Avellino ingaggia in prestito, l’esterno di centrocampo Davide Bariti, 21 anni lo scorso anno al Vicenza. Un altro baby, Iuliano, va al Sorrento.
Nelle ultime ore, prima di fare il suo ritorno al Genoa, offerto anche al Napoli anche Marco Borriello, che Zeman ha messo in disparte alla Roma: nonostante lo sconto sull’ingaggio, la candidatura del bomber di San Giovanni a Teducci non è stata presa in considerazione da Bigon. E nonostante le avances neppure tanto velate, a Pastorello non riesce l’impresa di piazzare Giuseppe Rossi in Italia durante la sessione estiva. Pepito rimane di proprietà del Villarreal anche perché i suoi tempi di recupero appaino ancora incerti. «Peccato per il Napoli e le altre», dice Pastorello.
Rinaudo, in lista di sbarco da tempo, non trova squadra in serie B e resta in azzurro. Brutta notizia per l’argentino Ricardo Centurion, l’esterno destro offensivo del Racing Avellaneda si è infortunato nel corso della gara con il Colon di Santa Fe. Previsto stop di almeno due mesi. Potrebbe comunque arrivare a gennaio.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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