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E Mazzarri diventa meglio di Mourinho

 

DIMARO. La lunga vacanza è finita e ora può calarsi di nuovo anima e corpo nel Napoli. “Fino al 14 luglio nessuno mi deve rompere le scatole: sono in ferie e non posso stressarmi a rispondere al telefono”, Walter Mazzarri ha voluto staccare la spina per recuperare energie fisiche e nervose. Di diverso, ora, ha solo il taglio dei capelli, leggermente più corti rispetto alla zazzera che tormenta con le mani durante ogni partita. Poi, tutto invariato. E tutto dimenticato. Anzi, meglio ricordarseli quei giorni del grande freddo, poi trasformati in rotta di collisione con il patron De Laurentiis che, quasi quasi, si era convinto di dare a Gianpiero Gasperini il posto che era di Mazzarri. Il confronto serrato tra due persone che amano dirsi le cose in faccia, ha prodotto come effetti un’attività di miglioramento della squadra che in pochi, tra i tifosi, immaginavano potesse verificarsi. Mazzarri accontentato in tutto e per tutto. Otto rinforzi (Rosati, Colombo, Fernandez, Britos, Inler, Dzemaili, Donadel e Santana), più la riconferma di Lucarelli, bomber che aveva insistito affinchè il patron trattenesse nel gruppo, anche se solo a “gettone”. Meglio di così non poteva aspettarsi, per iniziare a lavorare in ritiro nel migliore dei modi, pur in assenza dei tre sudamericani impegnati nella Copa, cioè Lavezzi, Cavani e Zuniga. Tutt’altra storia rispetto all’anno scorso, quando in ritiro di volti nuovi non se vedeva nemmeno l’ombra. Ora può ritnersi soddisfatto, Mazzarri. E sereno. Si vede da come colloquia con i suoi collaboratori, anche per i quali ha ottenuto da De Laurentiis un miglioramento dell’ingaggio e il contratto per altri due anni. Fino al 2013, quando potrebbe esaurirsi il ciclo Mazzarri, oppure proseguire in pompa magna, se i risultati dovessero crescere ancora come quest’anno. “Mazzarri, sei meglio di Mourinho”, i tifosi hanno memoria. E pure parecchia riconoscenza. Sanno che se quest’anno il Napoli parteciperà ai gironi della Champions League, gran parte del merito spetta a quel tecnico apparentemente musone, ma assai ironico ed affettuoso con i suoi calciatori. Lui ascolta, fa finta di niente e dà il via alla nuova stagione con il primo allenamento a Dimaro. Niente di che, non è certo il tipo da caricare subito il gruppo. Anzi, la storia racconta che Mazzarri preferisce una preparazione progressiva, graduale, rispetto a chi fa sgobbare il gruppo, fino alla soglia dello svenimento. All’inizio è palestra per sgranchirsi, poi corsa leggera, con esercizi aerobici. Quindi un breve percorso a ostacoli prima di iniziare a lavorare subito con il pallone. Ed con l’attrezzo preferito dai calciatori che Mazzarri sfodera subito la sua proverbiale grinta, dando indicazioni alla squadra. Ovviamente si scatena l’entusiasmo dei tifosi, nel vedere i primi tocchi al pallone, soprattutto quelli dei nuovi acquisti. Dura poco, poi i giocatori si sono spostati nuovamente verso la palestra. alcuni restano al centro del campo per qualche palleggio e scambio di prima. Si chiude così il primo allenamento del Napoli a Dimaro, con i tifosi entusiasti e Mazzarri che lascia il campo a testa bassa. Sa di essere il protagonista principale, sa che tutti si attendono da lui ancora di più.

Fonte: Il Roma

La Redazione
S.D. 

 

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