Un chiodo fisso, un argomento costante, un tarlo fastidioso. Lorenzo Insigne trequartista, può funzionare. Non ci ha dormito la notte, Maurizio Sarri, fin troppo coinvolto nel pensiero di dover affidarsi alla persona giusta, al calciatore più indicato, all’artista più estremo. Ma la fretta, si sa, è cattiva consigliera. Ti apparecchia false certezze, cancella pericolosi dubbi, ostacola le perplessità. Ti acceca con la convenienza dei fatti, costringe a fidarti per non restare impigliato nel filo dell’indecisione. Poi però tradisce la tua fiducia. Non sempre, ovvio, ma il più delle volte sì. E lo fa quando meno te lo aspetti, quando tutto sembrava girare a meraviglia. Proprio sul più bello.
NECESSITA’. Il trequartista è da sempre la priorità di Sarri. Il suo modulo, il 4-3-1-2, non può prescindere dalla sua presenza. E’ un ruolo raro e proprio per questo affascinante. E’ il raccordo tra centrocampo e attacco, la lampadina che quando si accende fa luce tra le linee, la spina che dà il là alle giocate più belle. Dopo aver rinunciato all’idea di riabbracciare Saponara, suo principale faro ad Empoli al pari di Valdifiori, Sarri ha fatto di necessità virtù. Ha studiato la rosa, ha parlato coi calciatori, ha indagato sulle loro caratteristiche. Infine ha scelto sull’onda di una richiesta, quella di Insigne, che non è rimasta inascoltata: “Mister, vorrei essere provato in quel ruolo”.
ILLUSIONE. Insigne trequartista pare essere l’intuizione giusta. L’attaccante è entusiasta e le prime amichevoli rafforzano l’idea che il Napoli non abbia più bisogno di intervenire sul mercato. Al netto del valore degli avversari, Sarri resta piacevolmente colpito dal suo spirito di sacrificio, oltre che dalle sue qualità tecniche. Insigne gioca di prima, scambia la palla con gli attaccanti, favorisce l’inserimento degli interni, si abbassa ai centrocampisti quando serve. Non è un caso che, al pari di Mertens, concluda il precampionato da capocannoniere con all’attivo 6 reti.
MERCATO. Ma la gara contro il Sassuolo ha frantumato, almeno in parte, il pugno di certezze dell’allenatore del Napoli. La squadra non ha brillato, vero, ma Insigne ha compiuto più di un passo indietro nell’interpretazione del ruolo. Ha giocato poco tra le linee e ancor meno a supporto delle punte, si è pestato i piedi con Mertens e, soprattutto, non ha resistito all’antica tentazione di partire esterno per poi accentrarsi col destro. Tutte cose, queste, che non sono sfuggite all’occhio vigile di Sarri, che ha preso appunti ed ora spera di ricevere un ultimo aiuto dal mercato. Il Napoli, infatti, è tornato alla carica per Soriano. Il centrocampista è in uscita dalla Samp ma continua ad aspettare il Milan per riabbracciare Mihajlovic. Parallelamente, proseguono i contatti con la Fiorentina per Vecino, comprimario lo scorso anno ad Empoli ma calciatore duttile che può ricoprire anche il ruolo di trequartista. Infine Saponara: è il pupillo di Sarri, e De Laurentiis – che con l’Empoli, dopo Valdifiori ed Hysaj, ha concluso anche l’affare Maiello – non ha del tutto perso le speranze di regalarlo al proprio allenatore.
Fonte: Il Roma
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