Un’ora di grande Napoli non basta. Gli azzurri creano tantissime palle gol ma sprecano troppo in fase conclusiva e vengono castigati duramente: il pareggio per 2-2 qualifica il Porto ai quarti di finali di Europa League dopo la sconfitta azzurra per 1-0 in Portogallo. Rammarico e delusione per le tante chances sprecate: ora il Napoli deve più che mai concentrarsi sul campionato nella lotta al secondo posto che vale la Champions League diretta. Passa il Porto, quindi, che al San Paolo mette in campo la sua maggiore esperienza europea: dopo essere rimasto aggrappato al match e aver resistito a lungo sotto di un gol, quello realizzato da Pandev al 22′ del primo tempo, piazza l’uno-due micidiale in sette minuti a metà ripresa con Ghilas e Quaresma, praticamente con gli unici due veri tiri verso la porta di Reina. La rete di Zapata nei minuti di recupero serve solo ad evitare la sconfitta. Un verdetto beffardo perché il Napoli è generosissimo e gioca a lungo un gran calcio ma l’Europa League regala un’altra amarezza europea dopo quella di Champions League.
Il Napoli parte fortissimo e prosegue così per l’intero primo tempo: gli azzurri spingono senza concedersi pause e riescono a mantenere alta l’attenzione in fase difensiva concedendo pochissimo al Porto. Ritmo forsennato, pressing alto per recuperare il pallone il più in presto possibile, lavoro che effettuano in prima battuta gli attaccanti e poi i due centrocampisti centrali Inler e Behrami. Squadra corta e linea difensiva alta, Fernandez e Albiol anticipano Martinez o fanno scattare il fuorigioco, bravi anche i laterali Henrique e Ghoulam a tenere lontani Varela e Quaresma. Primi 45 minuti a tutto gas del Napoli: movimento senza palla e trame a un tocco spettacolari. Spingono gli oltre 50mila del San Paolo e fioccano le occasioni da gol nei primi venti minuti: Mertens, due volte Insigne e Henrique. Tanta pressione azzura è premiata dal gol meritatissimo di Pandev: un’altra azione bellissima del Napoli, tutta in velocità, Higuain disegna un assist perfetto, il macedone s’inserisce e con grande freddezza batte Fabiano in uscita. Il Porto il primo pericolo lo crea al 32′; da calcio d’angolo, il colpo di testa di Martinez sfiora il palo. Il Napoli continua ad andare a mille all’ora e tiene sempre in grande apprensione la difesa portoghese. Un errore di Danilo regala un’altra giocata a Insigne che si libera ma tira fuori di poco sul primo palo. Mertens non sfrutta al meglio un altro passaggio a tagliare il campo perfetto di Higuain.
Nel secondo tempo gli azzurri ripartono con la stessa intensità e nei primi dieci minuti guadagnano calci d’angolo uno dietro l’altro, Porto alle corde, chiuso nell’angolo del ring. Gioco d’attacco vario, azioni che si sviluppano sia a desta che a sinistra, i difensori portoghesi continuano a soffrire e a centrocampo Behrami e Inler vincono tutti i duelli e alimentano in continuazione l’azione per gli attaccanti. Ma il secondo gol non arriva. Prodigiosa la respinta di Fabiano su Insigne. Un brivido lo fa correre Carlos Eduardo, il colpo di testa è fuori di un soffio. Poi un’altra occasionissima è per Higuain, dribbling a rientrare, sinistro parato da Fabiano con un intervento super. Il San Paolo spinge sempre di più e diventa un vero e proprio assedio alla porta portoghese. I primi cambi, entra Hamsik per l’applauditissimo Pandev. Ma a colpire è il neoentrato del Porto, Ghilas che fulmina Reina con il sinistro (24′ st). Poi Quaresma con una grande giocata trova il 2-1. Un uno-due micidiale, devastante, altissima la percentuale realizzativa a differenza dei troppi sprechi al tiro del Napoli. La rete di Zapata nel recupero evita la sconfitta. Ma va avanti il Porto, gli azzurri comunque escono tra gli applausi. Come in Champions.
Fonte: Il Mattino.
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