La conta delle regioni rosse e arancioni che si aggiungono di giorno in giorno alla lista delle zone in lockdown «morbido», almeno rispetto a quello dello scorso marzo, potrebbe finire domenica 15 novembre, quando il governo e gli esperti di Cts e Iss si aspettano di vedere i primi effetti delle ultime restrizioni. Secondo i retroscena pubblicati sia da Corriere che da la Repubblica, domenica prossima potrebbe essere coincidere con un altro fine settimana di passione con l’ipotesi, nello scenario peggiore, che la zona rossa interessi tutta Italia per almeno un mese, quindi fino a metà dicembre per smorzare la curva dei contagi e dei ricoveri per Coronavirus.
Fino ad allora resta in piedi il sistema delle tre fasce, che solo ieri ha visto l’ingresso in zona arancione di Liguria, Toscana, Umbria, Abruzzo e Basilicata a partire da domani 11 novembre, dopo l’ordinanza del ministero della Salute sulla base dell’ultimo Dpcm. E non è finita, perché oggi toccherà alla Campania cambiare colore, con il rischio di passare da gialla direttamente a rossa. I presupposti non sono buoni per nessuno, stando a quanto già ha riportato ieri il report dell’Iss. L’indice Rt nazionale è all’1,7, mentre in tutto il Paese gli ospedali hanno raggiunto «soglie critiche di occupazione».
La Campania non farebbe eccezione, come già mostrano in modo empirico le immagini che arrivano dagli ospedali, con le ambulanze in coda per ore e diverse strutture costrette a sospendere servizi che non riguardino pazienti Covid. L’indice Rt campano, come riporta La Stampa, è arrivato a 1,64, sopra la soglia dell’1,5 che stabilisce lo scenario 4, il più grave. Da ieri gli ispettori del ministero della Sanità, così come i carabinieri del Nas, stanno analizzando sul posto la situazione reale degli ospedali campani. Il sospetto è che i numeri finora forniti dalla Regione guidata da Vincenzo De Luca non siano del tutto aderenti alla realtà.
Al momento il report della cabina di regia, nella quale ci sono anche rappresentanti delle singole regioni, riporta che la Campania ha una moderata diffusione del virus, mentre la valutazione di impatto, scrive Il Messaggero, è considerata bassa. Nonostante gli allarmi ripetuti dei medici ospedalieri, che invocano un lockdown immediato.
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