Il giorno dei colombiani. Zapata gioca titolare a Udine, Zuniga torna in panchina dopo oltre sei mesi di assenza per l’infortunio al ginocchio e l’operazione. L’attaccante avrà un’altra chanche per poter convincere il tecnico per la prossima stagione dopo la doppietta realizzata a Catania. Per l’esterno difensivo finalmente la possibilità di poter respirare l’atmosfera del gruppo, la partenza con i compagni, il ritiro prepartita. «Grazie a Dio per questa benedizione di tornare nuovamente a fare quel che più mi piace, mi mancava troppo. Dio è grande», ha scritto su Instagram postando una foto in compagnia di Fernandez e proprio dell’altro colombiano Zapata.
Duvan in campo, Camilo in panchina, quello del Friuli è il pomeriggio dei due colombiani, una colonia che si è assottigliata dopo la partenza di Armero che prima di Napoli ha giocato diversi anni proprio a Udine. L’attaccante prende il posto di Higuain, infortunato. «Un’azione sfortunata in allenamento ma nulla di grave. Resterò fermo per precauzione ma in pochi giorni tornerò a disposizione. Napoli è una città molto vicina a noi argentini, l’ho scelta perché il progetto mi entusiasmava. Il presidente vuole crescere con la squadra, vogliamo portare il Napoli in alto, poco a poco ci riusciremo», ha spiegato in un’intervista a Fox Sports Latinoamerica. La quarta volta da titolare in campionato per Zapata, l’esordio dal primo minuto al Ferraris contro il Genoa, poi la brutta prestazione di Bergamo e quella molto convincente a Catania con la doppietta che lanciò gli azzurri nel netto successo esterno.
Una partita importante questa di oggi contro l’Udinese per il presente e per il futuro: Zapata è tra quelli ancora in bilico e per la riconferma dovrà sfruttare al meglio tutte le occasioni che gli capiteranno da qui alla fine della stagione. Giornata molto importante anche per Zuniga che avrà modo di riprendere confidenza in gruppo, l’ultima presenza fu quella in Champions League a Londra contro l’Arsenal a inizio ottobre, da quel momento per lui è cominciato il lungo calvario. «Ora sta bene per giocare e per questo l’ho convocato ma non è ancora pronto dal primo minuto», ha spiegato Benitez in conferenza stampa. Il suo recupero sarà graduale, come è stato quello di Mesto, la finale di coppa Italia contro la Fiorentina potrebbe essere l’occasione giusta forse per poterlo rivedere in campo almeno per qualche minuto. La presenza in panchina è comunque un segnale positivo dopo la lunghissima assenza e i momenti difficili legati alla riabilitazione dopo i problemi al ginocchio, un recupero importante anche in vista dei prossimi Mondiali in Brasile con la sua nazionale.
Per Zapata una partita fondamentale, un’occasione di quelle da non lasciarsi sfuggire, titolare contro l’Udinese di Guidolin, quattro gol in stagione, i due in campionato, quello in Champions League a Marsiglia e in Europa League al San Paolo contro il Porto. Caratteristiche uniche nel parco attaccanti di Benitez, forte di testa e nel lavoro di sponda, bravo nella protezione del pallone di fisico per far salire la squadra: un’alternativa tattica per quello che è il modulo base di Rafa.
Giocherà al posto del Pipita costretto a fermarsi proprio alla vigilia e nel momento in cui si era rilanciato nella classifica dei bomber per la tripletta realizzata contro la Lazio. Il colombiano, quindi, avrà anche il compito di non far rimpiangere il Pipita, oltre a quello di provare a piazzare un altro tassello per la riconferma. Zuniga spingerà i compagni dalla panchina, dovrà ancora attendere per giocare qualche minuto, se ne riparlerà più avanti o contro l’Inter dell’ex allenatore Mazzarri o in maniera più verosimile in coppa Italia all’Olimpico di Roma nella finale contro la Lazio. L’importante è essere uscito finalmente dal tunnel, sei lunghissimi mesi dopo l’infortunio, anzi sei mesi e mezzo, un incubo finalmente finito.
fonte: il mattino
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