Con Callejon sta succedendo un po’ come con Lavezzi: dopo l’esplosione, le sirene di mercato. Sembra di assistere ad un film già visto: la tentazione di un ingaggio più consistente, la voglia di competere per qualche traguardo prestigioso, il desiderio di cambiare aria. Ma come con Lavezzi, il Napoli ha spiegato a Callejon di non avere alcuna intenzione di cederlo, tantomeno incantenarlo, seppure fissando una clausola rescissoria piuttosto alta. Gli ha ribadito che ascolterà le sue ragioni a fine campionato a patto che lui spinga la squadra più lontano possibile in Europa League e quanto più in alto in classifica in serie A. In pratica, Calleti dovrà assicurare tanti gol per tornare in Champions e poi magari se ne parlerà.
Lui ed il Napoli. E l’attaccante spagnolo ha ritrovato come d’incanto l’entusiasmo scalfito durante l’estate e smarrito all’indomani dall’eliminazione ai preliminari;ha aggiustato la mira, acquistato esplosività diventando il calciatore più prezioso a disposizione di Benitez. Aiuta a vincere con le sue giocate e aiuta soprattutto i compagni del centrocampo nei momenti di difficoltà. Domenica scorsa mancava Hamsik e lui, almeno nel primo tempo, si è sobbarcato il peso di arretrare in fase passiva e dare una mano. Poi nella ripresa si è scatenato. Merito di Callejon se la squadra s’è messa alle spalle il periodo buio dopo un inizio alquanto opaco, almeno sotto il profilo dei risultati.
Tre gol ed un assist nelle ultime tre esibizioni in campionato: con il Palermo, con il Sassuolo a Reggio Emilia e con il Toro. Un gol, quest’ultimo, che solo un finalizzatore per eccellenza poteva inventarsi. Non a caso, comanda lui la classifica interna dei marcatori con quattro reti avendo centrato il bersaglio anche a Genoa, alla prima giornata. Un attaccante dal piede di nuovo caldo pronto a ripetere la straordinaria stagione che l’aveva visto protagonista un anno fa. Protagonista dall’inizio alla fine ed in tutte le competizioni. Aprì Callejon, con il Bologna, le marcature nello scorso campionato e le chiuse con il Verona. Venti reti complessive, cinquantadue presenze nelle tre competizioni, per un totale di 4.048 minuti giocati. Un rendimento da Superman a cui il Napoli non poteva assolutamente rinunciare quest’anno. Ecco perché il recupero psicofisico di Josè Maria Callejon è stato di un’importanza straordinaria per il Napoli. Ancor prima di quello di Higuain, altrettanto vitale.Lui e Benitez. Gran parte del merito della resurrezione dell’ex Real va attribuita a Rafa Benitez e al suo staff. Il rapporto tra il tecnico e Callejon è splendido e risale ai tempi del Castilla, la seconda squadra dei Blancos. Fu lui a suggerirne l’acquisto a De Laurentiis. E’ stato sempre Benitez a parlargli a cuore aperto in estate e anche qualche settimana fa. «Josè per il tuo ed il nostro bene, torna quello di prima e metti a tacere tutti. Il futuro ti sorriderà, vedrai», gli disse Benitez. E Callejon ha ritrovato stimoli e sorrisi, gol e voglia di giocare. Come testimoniato dalle esultanze in occasione dei suoi ultimi tre gol, uno dietro l’altro.Lui e la nazionale. In Spagna vanta numerosi estimatori, e parte della stampa iberica ancora si meraviglia che non ottenga una convocazione in nazionale. Neanche dopo il fallimento del Mondiale è stato chiamato nella dalle Furie Rosse. Stavolta ci aveva sperato fino all’ultimo, non gli resta che fare bene con il Napoli per far parlare ancora di sé a proposito di nazionale. Lo scorso anno nelle prime sei giornate aveva realizzato tre reti, tutte nelle prime tre giornate. Ora, dopo un avvio stentato, è a quota quattro e intende proseguire su questa strada. Saranno problemi dell’Inter tenerlo a bada alla ripresa del campionato, un avversario da lui già trafitto al San Paolo un anno fa.
Tre gol ed un assist nelle ultime tre esibizioni in campionato: con il Palermo, con il Sassuolo a Reggio Emilia e con il Toro. Un gol, quest’ultimo, che solo un finalizzatore per eccellenza poteva inventarsi. Non a caso, comanda lui la classifica interna dei marcatori con quattro reti avendo centrato il bersaglio anche a Genoa, alla prima giornata. Un attaccante dal piede di nuovo caldo pronto a ripetere la straordinaria stagione che l’aveva visto protagonista un anno fa. Protagonista dall’inizio alla fine ed in tutte le competizioni. Aprì Callejon, con il Bologna, le marcature nello scorso campionato e le chiuse con il Verona. Venti reti complessive, cinquantadue presenze nelle tre competizioni, per un totale di 4.048 minuti giocati. Un rendimento da Superman a cui il Napoli non poteva assolutamente rinunciare quest’anno. Ecco perché il recupero psicofisico di Josè Maria Callejon è stato di un’importanza straordinaria per il Napoli. Ancor prima di quello di Higuain, altrettanto vitale.Lui e Benitez. Gran parte del merito della resurrezione dell’ex Real va attribuita a Rafa Benitez e al suo staff. Il rapporto tra il tecnico e Callejon è splendido e risale ai tempi del Castilla, la seconda squadra dei Blancos. Fu lui a suggerirne l’acquisto a De Laurentiis. E’ stato sempre Benitez a parlargli a cuore aperto in estate e anche qualche settimana fa. «Josè per il tuo ed il nostro bene, torna quello di prima e metti a tacere tutti. Il futuro ti sorriderà, vedrai», gli disse Benitez. E Callejon ha ritrovato stimoli e sorrisi, gol e voglia di giocare. Come testimoniato dalle esultanze in occasione dei suoi ultimi tre gol, uno dietro l’altro.Lui e la nazionale. In Spagna vanta numerosi estimatori, e parte della stampa iberica ancora si meraviglia che non ottenga una convocazione in nazionale. Neanche dopo il fallimento del Mondiale è stato chiamato nella dalle Furie Rosse. Stavolta ci aveva sperato fino all’ultimo, non gli resta che fare bene con il Napoli per far parlare ancora di sé a proposito di nazionale. Lo scorso anno nelle prime sei giornate aveva realizzato tre reti, tutte nelle prime tre giornate. Ora, dopo un avvio stentato, è a quota quattro e intende proseguire su questa strada. Saranno problemi dell’Inter tenerlo a bada alla ripresa del campionato, un avversario da lui già trafitto al San Paolo un anno fa.
Fonte: Corriere dello Sport
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