Nel corso della trasmissione Radio Gol, in onda su Radio Kiss Kiss Napoli è intervenuto Emanuele Belardi portiere del Cesena ed ex azzurro ed ha rilasciato alcune dichiarazioni, ecco quanto evidenziato da IamNaples.it:
“L’emozione della maglia azzurra? Fortissima, anche in serie C, specie in casa. Purtroppo non è andata bene la mia esperienza ma è stato un onore comunque. Cosa non ha funzionato? Non ero molto convinto della serie C, venivo dalla Reggina. Ero onorato, sì, ma non convinto della categoria, questo mi ha condizionato non ottenendo la massima concentrazione, specie fuori casa, in campi come Lanciano o Teramo. Aggiungiamo poi le pressioni di una piazza difficile e il gioco è fatto. Perché son diventato portiere? Mio padre giocava nelle giovanili del Milan e emulandolo ho raggiunto un sogno. A chi mi ispiravo? Il mio mito è stato Zenga, anche se un debole lo avevo per Albertosi. Portieri stranieri? Schmeichel. Faceva la differenza e nelle partite importanti era sempre strepitoso. Schumacher? Non male ma lo seguivo poco. Pfaff era un altro mio preferiti insieme a Preud’homme. Oggi gli stranieri abbondano ma non hanno le quaità di quei nomi. E poi far venire portieri stranieri modesti solo per ragioni economiche non va tanto bene, pensiamo a tanti giovani bravi anche in B.”
La Redazione
M.V.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro