E’ la prima pizzeria di Boras: nata nel 1971. Come si chiama? Pizzeria Napoli, semplice. Fondata 29 anni fa da Franco ed Emidio, due emigranti della nostra terra volati in Svezia per cercar fortuna. Gestita fino agli inizi degli anni Novanta, poi hanno ceduto l’attività che a sua volta, da due anni, è stata presa in consegna da Ali Fardad, un gentile signore iraniano che mastica un po’ di italiano, parla inglese, e per necessità, anche lui, ha dovuto imparare lo svedese. D’azzurro, nel suo locale, purtroppo non ha nulla e ammette: “Mi piacerebbe avere una sciarpa, perché no. Qui ho diverse raffigurazioni della città, dei panorami, alcuni quadri e in sottofondo c’è sempre la musica classica napoletana”. Pizza Vesuvio tra le sue specialità (fatta col prosciutto), ma per 50 corone svedesi (poco più di 5 euro) si può mangiare anche una Margherita. In cambio di una sciarpa, una maglia, o una foto di Maradona, ma anche di Lavezzi e compagni, promette cortesia: “Qui c’è la migliore pizza di Boras. Provare per credere”. E per il 26 agosto non ha dubbi: “Forza Napoli, i tifosi azzurri sono i benvenuti”. Parola di Fardad, l’iraniano napoletano.
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