Appena è stato lanciato nella mischia, ha risposto come dovrebbero fare tutti coloro che reclamano spazio: con una prestazione super. Blerim Dzemaili s’era preparato con scrupolo in settimana. Sapeva che con l’assenza di Behrami sarebbe toccato a lui agire al fianco di Inler. Ed a Parma ha fornito l’assist ad Hamsik per il vantaggio iniziale; giostrato in cabina di regia con disinvoltura e personalità; retto il confronto a centrocampo per tutta la partita. Ed inoltre ha spedito un segnale a Mazzarri che vale come una rivincita: lui, nazionale svizzero, dotato di buona tecnica e visione di gioco, non poteva essere considerato un rincalzo tra tanti. Avrebbe meritato maggiore considerazione.
Doveva essere messo alla pari degli altri compagni di centrocampo al momento delle scelte. Ed a Parma ha legittimato le sue rivendicazioni, non sollevando rimpianti per l’assenza di Behrami e risultando persino più efficace di Inler nelle due fasi di gioco. Meritati, quindi, i complimenti dei compagni al termine della gara ed anche quelli dello staff tecnico. Dzemaili a centrocampo s’era districato come meglio non avrebbe potuto: con sagacia tattica e grinta; offrendo qualità e quantità nelle due fasi di gioco. Ed a questo punto, a lui sarebbe passata la voglia di fare un’esperienza altro ed al Napoli quella di privarsene, seppure i corteggiatori non manchino. Rimpiazzare un giocatore con le sue caratteristiche , poi, non sarebbe impresa da poco. Dzemaili, 27 anni ad aprile, è la classica mezzala moderna, capace di trasformarsi in rifinitore nella fase attiva ma anche di contrastare gli avversari in quella passiva, dotato di buona tecnica di base e sufficiente visione di gioco. Deve solo migliorare nell’interdizione ed è su quella che si sta applicando. Ma se sta bene sul piano atletico non teme confronti. E dopo la prestazione di Parma ha scalato le gerarchie attestandosi sullo stesso piano di Inler e Behrami, suoi connazionali ed amici.
IL BRONCIO
– Eppure giorni fa si era parlato di una sua probabile cessione, di uno scambio con Flamini o Nocerino del Milan, poi di un interessamento dell’Inter, o ancora di possibile pedina di scambio in una trattativa per arrivare ad un altro centrocampista. Tutte voci alimentate dall’insoddisfazione di Dzemaili. E da presunta disistima nei suoi confronti da parte dell’allenatore. E’ bastato poco per fugare i dubbi e spazzare via ogni sorta di incomprensione. Prima e dopo la gara di Parma, lo svizzero ha avuto modo di dialogare con Mazzarri e di chiarirsi. Avrà lo spazio che merita (per il mercato ci sarà per capire) nel girone di ritorno o anche in Europa League dove aveva già avuto modo di offrire il proprio contributo (due gol agli svedesi del Solna, uno all’andata, l’altro al ritorno; un assist a Cavani nel poker al Dnipro). Dzemaili si tiene pronto per rimpiazzare dal primo minuto uno tra Inler e Behrami. Soprattutto se non avvertirà più noie fisiche e sarà sempre al meglio della condizione. Per lui, che ha subito due infortuni seri che ne hanno frenato la carriera, è fondamentale potersi allenare senza problemi; determinante essere al top della forma.
IL RENDIMENTO
– Finora, il rendimento dello svizzero d’origine macedone, è stato più che soddisfacente: ventotto presenze, tre gol (di cui uno proprio al Catania al San Paolo), quattro assist nello scorso campionato. E poi l’eccellente prestazione nella finale di Coppa Italia, vinta a spese della Juventus all’Olimpico, quando rimpiazzò Gargano. Ed in questa stagione agonistica dopo un avvio scoppiettante (gol alla Fiorentina), era scivolato in retrovia perchè nel frattempo erano cresciuti Inler e Behrami. Da qui, un certo malumore. Ma da domenica sera tra Dzemaili ed il Napoli è riesploso il feeling.
Fonte: Il Corriere dello Sport
La Redazione
M.V.
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