Detto e fatto: in un’ora e mezza, rivoltando il destino e tenendo fede alle promesse. «Vogliamo vincere per rientrare in Champions». Napoli-Inter non è ancora cominciata ma è già tutto (terribilmente) chiaro nella testa di Blerim Dzemaili: volere è potere e la premessa d’una serata straripante, travestito da Hamsik ( «ma io ho altre caratteristiche» ) è la consegna da rispettare con se stesso, con quei cinquantantamila chocchati a modo suo, ballando tra le linee, soffrendo in copertura e poi concedendosi con gusto all’apertura decisiva per il Pocho. La notte è fatta per sognare e quello Dzemaili che fa stropicciare gli occhi, un po’ architetto e un po’ operaio, rappresenta la sintesi di un’esplosione collettiva raffigurata da una cavalcata esaltante cominciata con il Chievo, passata dal blitz di Firenze e dall’apoteosi con il Chelsea, prima dell’1-0 con l’Inter che tiene in vita quella ambizione a cui Dzemaili proprio non vuole sottrarsi: «Ci mancano cinque punti dal terzo posto e noi vogliamo crederci, vogliamo rientrare in corsa» .
L’UOMO IN PIU’ – Fuori Hamsik e dentro qualche pregiudizio, qualche timore, persino le paure scatenate dall’assenza di un tenore con pochi eguali: ma, palla al centro, e s’è capito immediatamente ch’era una notte da amare ovunque, in mezzo al campo e tra le linee, ovunque fosse Blerim Dzemaili, con quella sua fisicità impressionante, con la padronanza tecnica e il palleggio. L’uomo in più s’alza dalla panca e va dove lo porta il cuore, a randellare, a costruire, a ricamare: e quando il destro a girare sta per finire all’incrocio, maledizione, c’è Julio Cesar. Ma si riparte, si ricomincia, si cesella, deambulando e poi dipingendo per mandare in porta Lavezzi o anche per riprovarci ancora, ritrovando sempre Julio Cesar. «Gli scontri diretti vanno vinti e noi volevamo vincere».
MENO CINQUE – I conti tornano, eccome: e adesso che il campionato è ricominciato, con il sorpasso sulla Roma e l’allungo sull’Inter, ciò che resta da fare, nel progetto-Dzemaili, è il piano di avvicinamento alle terribili terze, Lazio e Udinese, che intanto proseguono incuranti dei rispettivi problemi. «Siamo a cinque punti e dunque… Il campionato è ancora lungo, noi siamo molto concentrati e siamo determinati: abbiamo intenzione di ottenere il massimo e raggiungere la zona-Champions è una tentazione. Speriamo di fare del nostro meglio, di riuscire a continuare su questo passo. Abbiamo dovuto superare un momento difficile, ma succede a chiunque. Ora dobbiamo insistere».
IL RE LEONE – Ma, dalla Svizzera con indiscutibile furore, non c’è solo Dzemaili, perché in quel centrocampo ricostruito per la circostanza, alle spalle di Dzemaili s’avverte il ruggito di Gokhan Inler, il re leone dell’estate che va a rovistare tra le gambe di chiunque e poi si mette a dominar la foresta della metà campo, uscendo petto in fuori da qualsiasi situazione critica e dimostrando a se stesso e a chiunque che il peggio è oramai passato. Riecco Inler a modo suo, come a Udine, più che a Udine, e sono spruzzate di freschezza, lanci di materia grigia, in una serata che rilancia il suo feeling con una città appena celebrata in Svizzera, con un’intervista sottoscritta a modo suo, timbrando la serata con una dedica: «Una città che amo, bellissima».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.