NAPOLI – Però! Un gol al Sassuolo, un altro all’Udinese e per non smentirsi, per continuare a volare alto, per ribadire che no, non è per niente un caso, non lo è stato l’anno scorso e non lo è stavolta, la botta sicura all’Inter, quella che vale il 3-1, che congela un po’ la partita, che la rende rassicurante nonostante l’irruzione di quell’«irriguardoso» di Nagatomo. Però, questo Dzemaili: è l’uomo (che non ti aspetti) al posto giusto e soprattutto nel momento giusto, è una miscela esplosiva di lucidità e di rigore tattico, ma anche un incursore che quando può si traveste da Hamsik e non fa rimpiangere Marekiaro: terzo gol in campionato, e nessuno si sorprenda, perché nella qualificazione in Champions della passata stagione ci sono sette perle di Dzemaili. «E’ stata una gran bella partita, molto aperta: era importante vincere e ci siamo riusciti attraverso il gioco ed una prestazione di assoluta personalità, lavorando come sempre tanto. Ora non pensiamo agli sviluppi che questa partita può creare: la Roma è davanti a noi e la Juventus è ancora più distante, una cosa per volta, pensiamo prima a riagguantare i giallorossi».
LETTORE – Per risolvere i «casi» spinosi, come poteva esserlo Napoli-Inter, interpellate Dzemaili, l’avvocato Guerrieri del calcio, l’appassionato lettore di Carofiglio che ormai ha capito come si fa e lo rifà spesso: sette reti (e due in Europa League) nel 2013 ed ora già viaggia su vette rilevanti per un centrocampista non necessariamente mezzala, anzi più mediano di interdizione che trequartista. Questione di fiuto e poi anche di testa, della capacità di liberarsi d’ogni impedimento e persino della malinconia che lascia tanta panchina (del passato).
«All’inizio del campionato ho incontrato qualche difficoltà, ma mi sono ripreso e ora va bene: devo continuare così, perché sento di star bene e di dare tanto. E’ chiaro che è più difficile fare gol in quella posizione, perché esistono compiti di copertura che spettano a noi. Però mi piace provarci e m’è andata bene. Ma qui non conta il singolo, a me interessa il Napoli: ed io voglio vincere l’Europa League, per cominciare; sono curioso di vedere chi ci toccherà in sorte, ma sorteggi semplici, a certi livelli, non ne esistono».
ERA STATO CEDUTO – Però: e pensare che a gennaio scorso era stato ceduto, scambio in un week-end del mercato suppletivo con il Milan, per avere Nocerino e cedere quello Dzemaili finito nella penombra, ai margini del Napoli. Ma quella è un’altra storiella la liquidare con una finta.
«Il ritorno di Mazzarri? Ma conta poco chi sta in panchina, questa era Napoli-Inter, e comunque quello che abbiamo conquistato è stato ottenuto anche grazie a lui e a quanto fatto nel corso dei suoi quattro anni trascorsi qua. Io penso al presente: abbiamo sbagliato una sola partita, quella con il Parma, e ci può stare nel corso di una stagione. Oggi vediamo cosa ci aspetta inel sorteggio dell’Europa League, perché se prendiamo la manifestazione con la testa giusta possiamo realizzare una nuova grande impresa. Stiamo facendo un grande campionato, nonostante ci fossero allenatori nuovi e tanti calciatori da inserire. Ma abbiamo fatto una grande partita anche stavolta contro i nerazzurri: siamo contentissimi di quello che stiamo realizzando. Però la stagione è lunga: noi vogliamo viverla da protagonisti».
E però….!
Fonte: Corriere dello Sport
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