Scusate il ritardo. Blerim Dzemaili si scopre quel tenore che non t’aspetti. Mancando Hamsik in molti si aspettavano di vedere Goran Pandev al posto dello slovacco. Ma forse si dimentica che il Napoli da qualche settimana ha di fatto cambiato modulo. Improprio, adesso, parlare di tridente. Per carità, i tenori restano sempre tre, ma da qualche partita (precisamente da Napoli-Cesena del 1 febbraio in Serie A a partita in corso, e Napoli- Chievo del 13 febbraio dal primo minuto) Marek Hamsik agisce più dietro, quasi sulla linea dei centrocampisti. Le qualità dello slovacco gli permettono di “galleggiare” tra le due linee, riuscendo a ispirare i compagni con passaggi precisi e ad inserirsi negli spazi.
LA SVOLTA TATTICA DI MAZZARRI.
Una svolta tattica che ha cambiato il Napoli. La nuova soluzione adottata da Walter Mazzarri si è accoppiata al ritrovato stato di forma degli azzurri. Il centrocampo più folto consente a Inler di poter guardare più avanti che indietro, dando maggiore spazio allo svizzero che può preoccuparsi di meno di arretrare per coprire gli spazi. Con Gargano che corre per due (e a volte anche per tre) Marek Hamsik può agire più arretrato senza togliere nulla al suo contributo in fase offensiva. Infine, i due esterni possono essere più propositivi, perché il centrocampo è più folto. E come ciliegina sulla torta va detto che la coppia Cavani-Lavezzi si intende alla perfezione: le due stelle dell’attacco azzurro hanno la possibilità di giocare più vicino alla porta, perché c’è Hamsik che li rifornisce continuamente di palloni. Il risultato è maggiore freschezza atletica e lucidità, e quindi più precisione e “cattiveria” sotto porta. Lo si è visto in particolare con la ritrovata vena realizzativa del Pocho.
UN’ASSENZA PESANTE.
E quindi la squalifica di Hamsik contro l’Inter poteva essere un bel guaio: il nuovo equilibrio tattico sarebbe stato sicuramente compromesso dall’inserimento di un attaccante come Pandev. Il macedone difficilmente può fare ciò che spettava allo slovacco, ma Mazzarri aveva pronto il suo asso: Blerim Dzemaili. La decisione di schierarlo esattamente al posto di Hamsik è arrivata già in settimana, ma l’allenatore azzurro ha voluto tenere sulle spine tutti, fino alla fine. Poi è toccato allo svizzero prendere le chiavi di quella delicata posizione, e l’esperimento è andato benissimo.
IL SOSTITUTO IDEALE?
Dzemaili ha fatto valere tutte le sue doti, atletiche, ma anche tecniche. Dopo Lavezzi è stato il migliore contro l’Inter. Grande contenimento, ma anche tanti palloni per gli attaccanti. Spicca la bellissima serpentina con la quale ha sconcertato la difesa dell’Inter e ha dato a Lavezzi il pallone dei tre punti. Ma non era un altro acquisto sbagliato? Blerim Dzemaili ha dovuto fare i conti con molti detrattori che lo hanno criticato ingenerosamente, traendo conclusioni affrettate.
QUESTIONE DI FIDUCIA.
Invece lo svizzero è migliorato partita dopo partita, riuscendo a prendere le distanze nonostante non sia certo un titolare. Il suo treno l’ha preso domenica sera: l’assenza di Hamsik lo ha promosso come ‘”vice” dello slovacco. E se manca Hamsik, Dzemaili ha dimostrato di poterlo rimpiazzare alla grande: l’ex Parma si è mosso agevolmente: e bene ha fatto il ds azzurro Riccardo Bigon a farsi scivolare le critiche: il giovane direttore sportivo ha puntato forte sul centrocampista, e ieri nel dopopartita ha incassato i complimenti di De Laurentiis, felicissimo per la prestazione dell’ex Parma. Dimenticati i brutti infortuni di Bolton e Torino (rottura e lesione dei legamenti, quasi due anni di stop) Dzemaili è diventato il giocatore che incantava la tifoseria granata. E se continua così lo svizzero può valere i 9 milioni che è costato.
Fonte: Il Roma
La Redazione
M.V.
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