E’ finito al San Paolo finalmente il peggio del Napoli: insaccato nella porta del Novara, che ha il suo peggio a cui pensare e che non poteva certo finire contro il Napoli. Dopo le ultime pesanti sconfitte, qualcosa è cambiato. Ne è convinto Blerim Dzemaili: «Va meglio, lo abbiamo dimostrato. La squadra è tornata a lottare e se perde un pallone lo rincorre senza sosta. Questo non era accaduto nelle ultime tre partite dove ci è mancata anche un po’ di fortuna» . Era la partita da vincere, per la quale Mazzarri ha chiesto aiuto al suo pubblico. La più importante e difficile del ciclo. «E’ vero. Era una gara troppo importante, visto il momento negativo che stavamo vivendo. L’abbiamo affrontata sereni, tranquilli, ma come una finale; e tutte le partite che verranno sono altrettanti finali. Mi è dispiaciuto molto aver lasciato i miei compagni nel momento più delicato, ma non credo che sia io a risolvere le partite».
BRITOS CONTENTO A META’ – Per questo rilancio sarà servito anche ritrovarsi, come ha spiegato Britos: «Abbiamo lavorato bene tutta la settimana e soprattutto abbiamo parlato tanto sia in gruppo sia con il mister. Io? Quest’anno non sono fortunato, è evidente. Prima il problema al piede, poi piccoli infortuni… non sono mai riuscito a stare bene. Questa settimana ho avuto la febbre altissima, ecco perché sono finito in panchina. Una stagione iniziata male che spero finisca bene. Come spero di avere l’opportunità l’anno prossimo di mostrare quello che valgo». A dover mostrare il suo valore Britos non è solo, anche per Vargas l’anno prossimo dovrà essere tutta un’altra musica. «Mi alleno tutti i giorni con lui e vi assicuro che è fortissimo per l’età che ha – spiega Britos – Ma ci vuole tempo per adattarsi; 6-7 mesi per parlare e capire la tattica del mister».
SPETTATORE FIDUCIOSO – Spettatore sorridente. Sofferente ma fiducioso. Spine nella coscia, non nel cuore: «Dovrà essere un gran sabato », il suo grido di battaglia alla vigilia della partita con il Novara. Ezequiel Lavezzi risponde presente: come sempre, come al solito quando c’è da tifare. Sì, il tifoso Lavezzi non se ne perda una: «Forza Napoli sempre!». Cinguetta al mondo e al popolo azzurro. Non avrebbe mai voluto saltarla, la partita con il Novara. Ma è infortunato e va bene. Non resta che tifare. E allora, lo strano sabato del Pocho. Che con il problema muscolare rimediato giovedì, in allenamento, è costretto ad accomodarsi in tribuna a fare lo spettatore. Interessatissimo, certo, perché nonostante tutto i suoi compagni sono in campo a giocare anche per lui. La grande maratona, la folle corsa, anzi rincorsa verso un traguardo che a oggi varrebbe un’impresa è il viatico migliore per la preparazione alla prima finale della sua carriera: la prima grande partita, con la Juve il 20 maggio all’Olimpico, che gli darà la possibilità di conquistare un trofeo. Roma è lontana, per il momento: bisogna risalire la china in campionato e dare una bella lucidatina al morale, innanzitutto. «Forza Napoli!». Cicli di massaggi e di altre diavolerie della materia (fisioterapia), per Ezequiel: ieri mattina e poi ancora oggi, perché c’è ancora un bel po’ di partite da giocare e un ritmo da mantenere alto. Serve il miglior Lavezzi. Servirà. Lo sa Mazzarri e lo sanno tutti. La cura, la tabella è pronta, stilata, definita: mani sul muscolo sofferente, quei flessori della coscia sinistra che proprio non lo lasciano in pace, e un menù mirato a riconsegnarlo al campo in tempi rapidi. Senza però correre rischi. Molto difficile che possa essere pronto già mercoledì, per la trasferta di Lecce.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
