La palla è ovviamente opaca, però qualcosa si può sempre leggere là dentro: turn-over, claro , però con moderazione, usando il bilancino del farmacista o magari la tabella di Benitez, andando a scorgere ciò ch’è stato scritto in queste settimane e poi miscelare per bene e intuire
RIPOSI E CAMBI – In difesa, contro il Torino, si cambia: Fernandez e Albiol restano i due centrali di riferimento (e non ci sono alternative), però a destra meglio far riposare Maggio, appena rientrato dall’intervento al menisco e con due partite di seguito sulle spalle e nelle gambe. In mezzo, Dzemaili offre garanzie, Inler può riposare, Behrami non lo farebbe neanche sotto tortura: dunque, le due guardie svizzere sono scelte. Le novità sono sulla trequarti, perché avendo la Fiorentina all’orizzonte conviene far rifiatare qualcuno: Callejon, ad esempio, ne ha giocate tante e altrettante ne farà e può starci che venga preservato – almeno all’inizio – con Insigne che sfila a destra e il sontuoso Mertens di Marsiglia che resta sulla corsia di competenza.
HAMSIK & PIPITA – In mezzo, alle spalle della prima punta, magari ci scappa una pausa per Hamsik: lo slovacco resta il punto di riferimento di Benitez, ma stavolta Pandev pare in lievissimo vantaggio. Magari ci scappa la staffetta, con il macedone in avvio. Ma il dubbio che vive sistematico è lì davanti, dove le riflessioni su Higuain si sprecano: nella rifinitura, il fratino – quella casacchina che sa di catarifrangente – l’ha indossata Zapata, ritrovatosi con un pieno di autostima dopo il capolavoro del Vélodrome. In percentuale, resiste il fifty-fifty: perché mercoledì si gioca ancora; e poi si va in campo anche sabato; e poi torna la Champions. Il rischio va dunque calcolato. minutaggio dei singoli alla mano…
Fonte: Il Corriere dello Sport
