Zuniga o Dzemaili per sostituire Lavezzi? Facciamo così, decisione da par condicio: tutti e due in campo. Entrambi, dal primo minuto per provare ad archiviare il Novara e riassaporare il gusto delizioso di una vittoria che in campionato manca ormai dal 9 marzo con il Cagliari. E allora, le novità. Quella tattica e quella degli uomini, direttamente intersecate e assolutamente consequenziali: senza il Pocho e senza Pandev, Mazzarri si affiderà a una formula più solida. Meno fantasia, più muscoli: con Hamsik alle spalle di Cavani e Dzemaili abilitato a galleggiare tra la diga di centrocampo e la trequarti. Con Zuniga a sinistra. Par condicio.
IL DURO – Tutto pronto, insomma. Si parte. A testa bassa e con la formula cuore, polmoni e muscoli: Lavezzi è infortunato e Pandev è squalificato, d’accordo, ma più che lanciare Vargas dal primo minuto anche in serie A – dopo l’esperimento di Coppa Italia – e varare dunque un inedito tridente con Hamsik, Cavani e il cileno, Mazzarri ha deciso di insistere su uno di quelli abituati al gioco duro. Un operaio piuttosto che un fine dicitore del pallone, diciamo così: Dzemaili, più semplicemente, che non ha gli spunti, il talento e le intuizioni di Lavezzi, ma che per corsa e generosità s’è (quasi) sempre fatto apprezzare. Senza tra l’altro disdegnare l’inserimento e la conclusione dalla distanza. Lo svizzero nato in Macedonia insieme con il collega di Nazionale, Inler, e poi Gargano: una diga dalla quale Dzemaili ha molta più licenza e libertà di sganciarsi rispetto ai compagni, per supportare l’azione degli esterni e degli attaccanti: lo slovacco, in versione trequartista, e il Matador unica punta pura.
I RIENTRI – La chiave sarà proprio il centrocampo, insomma: è da lì che dovrà nascere l’azione del Napoli; ed è proprio sulla barriera mediana, che dovranno infrangersi le azioni del Novara. I tre più i due, dicevamo: Maggio a destra e Zuniga a sinistra, entrambi assenti dalla partita con la Juve a Torino, sebbene per motivi differenti, e pronti a riappropriarsi delle fasce. Recupero fondamentale quello di Maggio, fuori causa dal 1° aprile per un problema accusato al 25′ del primo tempo della serataccia dello Juventus Stadium: staff medico e tecnico lo hanno rimesso a nuovo in tre settimane senza calcio giocato (fuori con Lazio e Atalanta; a riposo forzato la settimana scorsa, ma a Lecce non avrebbe comunque giocato). Importante anche il rientro del colombiano, reduce dai due turni di squalifica rimediati a Torino.
DIFESA FEDELE – Per il resto, in difesa spazio al poker dei fedelissimi: De Sanctis in porta e davanti il trio Campagnaro-Cannavaro-Aronica. Puzzle che non si vedeva proprio dalla notte juventina. Per quel che riguarda Lavezzi, fuori causa per un problema muscolare come Grava, ieri ha svolto lavoro differenziato e poi s’è sottoposto al ciclo di terapie: il recupero procede, ma le sue condizioni saranno valutate giorno per giorno prima di sciogliere ogni riserva.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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