Ci saranno occhi soprattutto per lui, stasera; per Blerim Dzemaili, uno dei pezzi pregiati dell’ultima campagna acquisti, alla sua prima esibizione da titolare al San Paolo. Finora era apparso solo in un paio di spezzoni: venticinque minuti con il Milan (subentrando ad Hamsik) ed una decina di minuti con il Bayern (per Cavani). Stasera, invece, rimpiazzerà Gargano che è infortunato. O meglio, prenderà quel posto che all’origine doveva essere suo: accanto ad Inler, suo compagno fin dai tempi dello Zurigo e poi nella nazionale svizzera. Dovrà farlo per un almeno un mese e le attese sono enormi. Riuscirà Dzemaili, valutato circa nove milioni di euro dal Parma (7.5 milioni effettivi versati, oltre alla metà di Santacroce e la cessione di Blasi) a garantire la stessa aggressività e dinamismo dell’uruguagio?
Il carico di responsabilità è forte. La voglia di imporsi davanti al proprio pubblico, anche. Per quello Mazzarri non ha fatto altro che raccomandarsi in continuazione: molta calma, tanta attenzione alla fase passiva, giocate di prima ed in velocità. La sfida con i primi della classe richiede intelligenza tattica più che muscoli. Furbizia e gambe. Guai a lasciare spazi all’avversario per le ripartenze. Dzemaili lo sa. E’ dal ritiro in Trentino che l’allenatore ed i compagni della difesa lo invitano a non abbandonare la posizione per avventurarsi in sortite offensive (una sua caratteristica); è dall’estate che sta provando ad interpretare il ruolo di mediano nel tre- cinque- due (oppure nel tre-quattro-due-uno) del Napoli . «A Torino giocavo nel tre-quattro-tre e so come devo comportarmi – disse il giorno della presentazione ufficiale- Si tratta di un modulo dispendioso per i centrocampisti centrali ma la cosa più importante è proteggere la difesa anche perchè in avanti ci pensano i nostri campioni a far gol. E poi ritrovo il mio partner di sempre, Gokhan». Dzemaili partì titolare in precampionato e giocò la prima a Cesena, senza peraltro demeritare. Poi, arrivò Gargano e scivolò in panchina.
POTENZIALE INESPRESSO – Fortuna e sfortuna si sono sempre rincorse nella carriera dello svizzero di origini macedone. Due scudetti vinti nello Zurigo giocando al fianco di Gokhan Inler (2006-2007), quindi il passaggio al Bolton in Inghilterra dove si frattura un ginocchio e salta l’intero campionato. Approda poi in Italia, si mette in evidenza nel Torino, passa al Parma ed a metà campionato s’nfortuna di nuovo ad un ginocchio, il sinistro. Ma gli emiliani ci credono, ne rilevano la comproprietà e lo rilanciano dopo il recupero.
L’estate scorsa approda al Napoli che però deve battere una nutrita concorrenza per averlo (Milan, Palermo, Lazio). Ma impiegato per la seconda volta da titolare, a Verona con il Chievo, riceve un pestone al polpaccio sinistro ed è costretto a fermarsi di nuovo, per un altro mese. Ma Dzemaili ha tenacia da vendere. Si è ripreso dalla fastidiosa flebite e stasera giocherà la prima al San Paolo da titolare, giostrando al fianco del suo compagno di sempre, Gokhan Inler, spalla preziosa nello Zurigo come nella Nazionale ma soprattutto nel Napoli dove Dzemaili conta di sfondare definitavamente e vincere qualcosa di importante.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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