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Dzemaili-Cavani: una macchina da gol

Una sfida appassionante, una notte da Napoli. Cinque gol a Torino: tre di Dzemaili e due di Cavani, la partita in bilico fino alla fine, tra la disperazione per la vittoria che sembrava sfumare per un catena di errori difensivi e l’urlo di gioia per il successo che resterà nei ricordi più belli per i tifosi. Così gli azzurri hanno risposto al Milan (vittoria sul Chievo nel pomeriggio) e recuperato il secondo posto in classifica. Un colpo che rafforza il progetto-Champions.

Dzemaili, partito dalla ex Jugoslavia in fiamme quando era bambino per raggiungere la Svizzera, ha tentato da ex torinista di contenere la sua esultanza in ossequio a quella discutibile “regola” che spinge i giocatori a non festeggiare dopo un gol davanti ai vecchi tifosi. Ma poi ha alzato le braccia al cielo perché una notte così difficilmente si può dimenticare: tre reti tutte in una volta. Mazzarri non ha puntato su un centravanti di ruolo (Calaiò) per sostituire Cavani, lasciato a riposo per un’ora dopo il ritardato rientro dal Sudamerica, ma ha scelto la soluzione tattica altre volte sperimentata: in area si sono fiondati Pandev e Insigne, quindi Dzemaili e anche Hamsik, che prevalentemente ha giocato alle spalle delle punte, nella migliore posizione possibile e infatti i suoi servizi – a cominciare dall’assist per il raddoppio – hanno fatto dimenticare l’errore commesso su rigore sull’1-1.
Tre prodezze di Dzemaili. Ma dopo la prima c’è stato il gol di Barreto, favorito dall’ennesima sbandata della difesa, che da tempo ha perso forza e lucidità. Poi è stato Hamsik a commettere un errore, sprecando il rigore del possibile 2-1. Il Napoli non s’è smarrito, tanta era la voglia di riportare il Milan alle sue spalle (dopo la vittoria a Verona era salito a +1) e probabilmente di dimostrare che si può vincere anche senza Cavani, inserito a 25’ dalla fine al posto di Insigne.
Il Matador si è fatto notare nella sua area, con quel pallone toccato tra petto e braccio che ha spinto l’arbitro Giannoccaro, un po’ esitante, a concedere il rigore del 2-2. Quella difesa a pezzi avrebbe concesso altro: il gol del 3-2, firmato da Meggiorini. La partita non era finita, però. C’era ancora il Napoli con il suo immenso cuore. Sarebbero arrivate le ultime fiammate azzurre. E ci sarebbe stato ancora lui, Dzemaili, 3-3. E poi Cavani, con un gol su punizione e un altro di testa. Cinque reti, una notte indimenticabile. Cavani, prima della partita, era apparso corrucciato perché portato in panchina a Mazzarri. Quando è entrato in campo si è scatenato, togliendo la squadra dagli imbarazzi, come soltanto lui sa fare.
Il Milan è stato al secondo posto soltanto per poche ore. Poi si è trovato alla pari con gli azzurri, che nell’ultimo quarto d’ora hanno sorpassato i rossoneri che hanno uno straordinario passo: nove vittorie nelle ultime dodici giornate. Tra due settimane, il 14 aprile, ci sarà lo scontro diretto allo stadio Meazza. Ma prima il Napoli giocherà in casa con il Genoa mentre il Milan si recherà a Firenze e potrebbe essere questa l’occasione per un allungo in classifica. Sono le ore decisive per la Champions e il Napoli, con Super Cavani e perfino con un centrocampista che sa trasformarsi in bomber, è il grande favorito per la piazza d’onore della classifica.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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