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Dzagoev guida la carica dei consigli per il mercato!

Archiviato il campionato, il grande calcio si concentra tra Polonia ed Ucraina per la tanto attesa rassegna europea per nazionali. La prima giornata dei quattro gironi ha dimostrato come niente sia più incerto dell’europeo e così tra tante  delusioni e poche conferme, a fare incetta di complimenti ed estimatori è la Russia del piccolo generare Dick Advocaat. Forgiata dal blocco Zenit del nostro Spalletti, la rappresentativa sovietica è diretta magnificamente dal geniale Arshavin, cui si abbina l’immensa sagacia tattica di uno Shirokov dall’inserimento letale. Tra tanti maturi talenti emerge però una giovane stellina. Le luci della ribalta sono tutte per Alan Dzagoev. Sono anni che si parla della perla della steppa, eppure trattasi di un classe ‘90. Decantato come un fantasista vecchio stampo, il talento del Cska ha dimostrato negli ultimi due anni di essere tanto altro e non solo per la duttilità offensiva. Il giocatore fu proposto al City a Gennaio dall’agente Fifa Mino Maisto, Mancini lo stima. Dall’immenso dinamismo e dalla rara intelligenza, non disdegna di mordere le caviglie in fase passiva. La doppietta all’esordio contro la Repubblica Ceca ne farà di sicuro lievitare il prezzo, ma è un investimento sicuro come il mattone ed un’esperienza in un campionato europeo più blasonato non mancherebbe di affascinarlo.

SPEEDY BLASZCZYKOWSKI – La Polonia non è solo Lewandowski. Si, il poliedrico attaccante è certamente uno dei più attesi protagonisti di questo europeo, ma non è stato il solo ad impressionare. E’ piaciuta e non poco la catena di destra made in Borussia composta dall’impronunciabile duo Piszczek-Blaszczykowski (entrambi nati nel 1985). Il primo arriva dalla fucina di talenti dell’Hertha Berlino e dopo qualche anno di gavetta senza impressionare ha trovato la meritata consacrazione in Vestfalia, diventando ben presto una delle colonne del nuovo ciclo vincente nero-giallo. Dotato di un fisico statuario, abbina ad una buona base difensiva una propulsione offensiva di grande potenza ma per assicurarsi le sue prestazioni i sacrifici non sarebbero pochi. Blaszczykowski è invece un brevilineo tutto tecnica, che dopo una vita da regista ha trovato la giusta collocazione come centrocampista laterale destro. Dal cross delizioso, il piccolo polacco non è certo del posto da titolare, costretto spesso ad essere all’ombra del gioiellino di casa Gotze. Una proposta interessante potrebbe farlo vacillare.

IL COLOSSO DEL PIREO – Nella veneranda Grecia emerge il giovane splendore di Kyriakos Papadopoulos. Entrato a partita in corso per l’infortunio dell’omonimo Avraam, il ragazzone del 92 segnalato da Gianluca Di Marzio in un’intervista in esclusiva ai microfoni (clicca qui per leggere l’esclusiva del 6 Novembre 2010) di proprietà dello Schalke si è confermato tra i più interessanti prospetti continentali. Impeccabile in chiusura e dalla mastodontica stazza, la roccia greca è risultato determinante eclissando letteralmente Lewandowski nella ripresa. Di Kyri se ne parla anche in chiave Napoli e male non farebbe Bigon ad assicurarsi un talento di grande spessore. Difensore di grande personalità, ottimo nel gioco aereo e con un bagaglio internazionale che vanta già sette presenze in Champions League. Merita menzione il più navigato Salpigidis, giocatore spesso sottovalutato che ancora una volta si è dimostrato determinante entrando a partita in corso. Costa poco, e non soffre la panchina, in più negli ultimi sette anni il fisico ha retto più che bene.

FAMELICO JELAVIC – L’Italia dovrà stare attenta alla Croazia. La squadra di Bilic le ha suonate alla malcapitata Irlanda mostrando grande coralità ed individualità interessanti. Ormai sbocciati Modric, Manzukic e Rakitic c’è da tener d’occhio Jelavic e Vukojevic. Centravanti di stazza il primo, ma valido non solo da centro boa. Dopo aver fatto benissimo con i Rangers di Glasgow, passa all’Everton accolto da tanto scetticismo spazzato via a suon di gol: ben 14 in 22 partite. Non brilla per tecnica, ma come dimostrato ai verdi del Trap, è un vero rapace d’area grazie ad un’ottima lettura dell’azione ed alla bravura con entrambi i piedi. Vukojecic è invece un mediano vecchio stampo. Gregario silenzioso, opera con grande senso della manovra unendo ottimamente difesa e centrocampo adducendo tanto fisico. Con la Dinamo di Kiev ha fatto non poca esperienza internazionale e vista la non florida condizione del club, accaparrarsi il cartellino non rappresenterebbe certo un esborso.

TROTTOLINO KONOPLYANKA – Infine occhio al piccolo ucraino Konoplyanka. E’ vero che parliamo di un ragazzo che fuori dall’Ucraina non ha avuto possibilità di dimostrare ancora nulla (gioca nel Dnipro), ma profuma di grande promessa. Yevhen ama partire largo sulla sinistra, per poi lasciarsi guidare dall’estro. Dotato di un preciso assist, non disdegna la conclusione dalla distanza e se punta l’avversario può farlo ammattire con numeri da circo. In Inghilterra nutre non pochi estimatori, speriamo che anche qualche italiana si faccia avanti, uno così in A non farebbe la comparsa.

Francesco Pugliese

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