Paulo Dybala, attaccante della Juventus, ha rilasciato un intervista al Corriere della Sera.
Queste le sue parole:
“Nell’ultimo periodo sono cresciuto molto, non mi considero più un ragazzo perché ho fatto esperienze che mi permettono di vedere le cose in un altro modo, sia dentro che fuori dal campo. Saltare l’uomo è la cosa più bella dopo il gol per un calciatore e in Sudamerica si tende a dribblare di più visto che ci si abitua a giocare per strada. In Italia le cose sono diverse e a parte Zaniolo e Chiesa non ci sono giocatori con queste caratteristiche. Arrivare qui non è stato semplice, sono passato dall’Argentina a uno dei campionati più difficili al mondo.
La numero 10? Quando i dirigenti me l’hanno proposta ci ho pensato un po’ ma un’offerta del genere è impossibile da rifiutare. Per me è un onore e una responsabilità: devo dimostrare di meritarla tutti i giorni. Nel calcio ci sono i momenti difficili e capitano a tutti, devi essere preparato. Ho un mental coach ma non è uno psicologo. I cambiamenti? Mi piacciono, serve il coraggio di buttarsi e di superare i propri limiti”
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